Hera, utile netto azionisti a 143,1 milioni (+11,6%)

Nel primo trimestre 2024 i ricavi sono stati pari a 3.285,8 milioni di euro, in «significativa flessione» rispetto ai 5.628,9 milioni dell’analogo periodo del 2023, «principalmente per il calo dei prezzi delle commodity energetiche e per le minori attività di intermediazione», oltre alla riduzione degli incentivi di efficienza energetica nelle case. Il margine operativo lordo adjusted segna 417,1 milioni di euro (+1,7%). E poi utile netto di pertinenza degli azionisti adjusted a 143,1 milioni (+11,6%). Investimenti operativi lordi per 156,8 milioni, crescita della base clienti energy, pari a 3,9 milioni, e «nuovi progetti all’avanguardia per la transizione ecologica e investimenti per l’ottimizzazione degli asset gestiti», indebitamento finanziario netto a 3.986,6 milioni, con debito netto/mol a 2,66x, meglio di un anno fa.
Sono i risultati trimestrali del gruppo Hera, approvati ieri dal Cda, che evidenziano «un miglioramento dei principali indicatori economico-finanziari, riconfermando la solidità patrimoniale e finanziaria della multiutility», informa una nota aziendale. Il Cda, come da programma, ha provveduto anche ad attribuire l’incarico di vicepresidente (non esecutivo) all’avvocato Tommaso Rotella, per l’area di Modena, nominato consigliere della multiutility durante l’assemblea dei soci del 30 aprile.
Commenta Cristian Fabbri, presidente esecutivo del Gruppo Hera: «Il primo trimestre 2024 si chiude con i principali indicatori economico-finanziari in crescita, grazie alla consolidata strategia multibusiness bilanciata tra attività regolamentate e a libera concorrenza: risultati che confermano i target di creazione di valore inseriti nel piano industriale». Infatti, continua Fabbri, «le buone performance operative permettono di consuntivare un margine operativo lordo di 417,1 milioni in crescita rispetto ai risultati eccezionali dell’anno scorso. La progressiva normalizzazione dello scenario energetico ha, inoltre, consentito una crescita dell’utile in doppia cifra e del rendimento del nostro capitale investito che si attesta al 9,5%. Nel settore dell’energia elettrica l’incremento del 19% dei clienti conferma la forza commerciale e le competenze del nostro gruppo». «Gli investimenti operativi, pari a 160 milioni, sono stati indirizzati a potenziare e rendere ancora più efficienti le infrastrutture, per garantire qualità e continuità dei servizi e migliorare la resilienza degli asset - aggiunge l’amministratore delegato Orazio Iacono -. Le attività di ottimizzazione della struttura finanziaria avviate nel 2023 hanno consentito una diminuzione del costo dell’indebitamento a medio-lungo termine, generando- segnala Iacono- un rilevante risparmio degli oneri finanziari rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Ne deriva un aumento di circa il 12% dell’utile netto di pertinenza degli azionisti, che sale a oltre 143 milioni di euro. Pienamente confermata anche la solidità finanziaria del gruppo con il rapporto indebitamento netto/mol che si attesta a 2,66x, in miglioramento rispetto al valore di un anno fa» e in linea con il dato consuntivo al 31 dicembre.