Forlì. Cantiere Del Pardo cresce ancora e investe nel servizio di yacht concierge

FORLì. Chi si ferma è perduto. Non dormire sugli allori... Ai vertici del Cantiere Del Pardo di Forlì simili detti sembrano ronzare di continuo in testa. Dopo un’annata nautica straordinaria (chiusura in agosto) che ha visto crescere il fatturato a 180 milioni (+ 50%) e i dipendenti diretti passare da 160 a 220, il 2024 è fatto di tante idee (40 milioni di investimenti in programma nel prossimo triennio fra prodotti e infrastrutture) tra le quali si fa strada anche quella dello Yacht Concierge.

«Ormai il nostro cantiere è posizionato in una fascia alta, con modelli che costano tra i 400mila e i 5 milioni», spiega il ceo Fabio Planamente. «Molti nostri potenziali clienti vorrebbero comprare una barca ma si spaventano quando pensano alla gestione: trovare il posto barca, scegliere la giusta assicurazione, provvedere alla manutenzione, la pulizia.... Ecco che arriva il nostro servizio di Yacht Concierge che svilupperemo l’anno prossimo e su cui stiamo già lavorando. In mercati come Stati Uniti o Costa Azzurra capita sempre più spesso di vedere l’armatore che lascia la barca alla sera a uno staff che la mattina dopo gli fa trovare pulita e pronta l’imbarcazione ma che ha provveduto anche alla cambusa. Nei mercati emergenti questo plus può fare la differenza».

Dal comandante al meccanico

Tecnicamente si fa un passo in avanti: oltre la produzione anche i servizi. Come il concierge di un albergo di lusso cerca di esaudire le esigenze dei clienti alloggiati in camera, questo servizio cerca di risolvere i problemi di chi non ha il tempo o le competenze per gestire una barca “importante”. Comandanti, steward o hostess, meccanici, rigger, elettricisti... le figure necessarie a bordo sono tantissime. Assistenza, manutenzione e logistica, pianificazione di itinerari, servizi a bordo, assistenza amministrativa e persino eventi esclusivi: le incombenze da risolvere. Parafrasando D’Azeglio, che nell’Ottocento parlava di Italia e italiani, abbiamo fatto le barche ora facciamo gli armatori... «Il rapporto con il cliente non finisce con la consegna della barca ma continua: si cresce insieme», afferma Planamente.

Nel 2024 di Del Pardo ci sono anche cinque nuovi modelli: Pardo GT75, Endurance 72 e Van Dutch 75 (a motore), Grand Soleil 52 e Grand Soleil 65 Performance a vela. Tutte operazioni rese possibili dall’ingresso del Gruppo Calzedonia che ad agosto ha rilevato l’88% dell’azienda ma che ha lasciato alla guida la coppia storica del rilancio del cantiere forlivese formata da Planamente e da Gigi Servidati (presidente) ognuno con una quota del 6 per cento.

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«Nel 2014», ricorda Planamente, che è anche presidente del settore unità a vela di Confindustria nautica, «avevamo 35 dipendenti fra diretti e indiretti e circa 11 milioni di euro di fatturato. Oggi siamo proiettati a un fatturato 2023 da 180 milioni, abbiamo 220 dipendenti diretti ma con le squadre esterne che vengono a lavorare in cantiere raggiungiamo le 400 unità».

Un 2023 di crescita

La stagione 2023 si chiude con la consegna di 215 imbarcazioni, l’85% è export, il 40% negli Usa ma si vuole sviluppare la penetrazione a Oriente dove ci sono potenzialità ancora inespresse. La vela rappresenta il 20% della produzione ma resta comunque nel Dna del cantiere che ha compiuto 50 anni proprio grazie agli scafi che hanno randa e fiocco. E proprio in questo ambito trova spazio anche Max Sirena, lo skipper e Team director di Luna Rossa. Il velista riminese ha acquistato un Grand Soleil 44 da usare con la famiglia e in un video su Youtube in cui si racconta fa da testimonial al cantiere forlivese. D’altra parte anche Sandro Veronesi, il fondatore e presidente del Gruppo Calzedonia (tre miliardi di fatturato), prima di acquistare il cantiere ne è stato cliente.

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«Quanto tu entri dentro un cantiere», dice Sirena nel video, «e vedi la passione e non vedi gente che sbuffa o che è stanca o demotivata vuol dire che è un ambiente sano e questo per me è un valore aggiunto». Non a caso sempre nel 2023 Del Pardo ha ottenuto (primo cantiere navale in Italia) la certificazione Great Place to work che si basa su credibilità, rispetto, equità, orgoglio e attitudine alla costruzione del team. Il 78% dei dipendenti ha accettato di rispondere a un questionario anonimo e volontario.

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