Eni ha pubblicato la prima edizione del Report Locale di Sostenibilità Upstream Italia 2024, un documento che illustra strategie, obiettivi e progetti messi in campo dall’azienda nei territori italiani in cui è presente con progetti di sviluppo in campo oil&gas. Il report si propone come uno strumento di dialogo aperto e trasparente, offrendo una panoramica dettagliata del percorso di Just Transition e delle principali iniziative realizzate nei siti locali nel corso dell’anno.
Da oltre settant’anni Eni rappresenta uno dei pilastri del sistema energetico italiano. In un contesto internazionale sempre più complesso e segnato da incertezze geopolitiche, Eni ha contribuito a garantire stabilità nelle forniture energetiche in Italia, puntando su diversificazione, innovazione e un modello di business con cinque driver strategici che guidano le attività: tutela dell’ambiente, valorizzazione delle persone, alleanze per lo sviluppo e sostenibilità della catena del valore e neutralità carbonica al 2050. Una visione che permette di coniugare competitività industriale e sostenibilità, anche in un settore - quello dell’upstream - radicato in Italia da quasi un secolo, fin dai tempi dell’Agip.
Transizione energetica: alleanze e territori al centro
Per Eni la transizione energetica non può prescindere dalla collaborazione tra imprese, istituzioni accademiche e territori. Un approccio che valorizza competenze locali e identità industriali sviluppate nei cosiddetti “territori dell’energia”: Basilicata, Gela, Ravenna. Aree in cui, nel corso dei decenni, il settore oil&gas ha generato lavoro, know-how e un tessuto socioeconomico oggi decisivo per la trasformazione verso nuovi modelli produttivi.
In questo contesto, Eni conferma il proprio impegno nel dialogo con istituzioni nazionali e locali, promuovendo partnership con enti pubblici, scuole, università e organizzazioni della società civile, anche attraverso iniziative di sviluppo locale.
Innovazione tecnologica e digitale per la decarbonizzazione e per l’ambiente
Efficienza operativa, digitalizzazione e nuove tecnologie sono centrali nella strategia di Eni Upstream, che contribuisce al percorso di decarbonizzazione del gruppo. Tra i progetti più significativi, il sistema di Carbon Capture and Storage (Ccs) di Ravenna, capace di catturare oltre il 90% delle emissioni di CO2 derivanti da processi industriali, con picchi che superano il 96%. Nel 2024 il settore Upstream Eni ha registrato una riduzione del 9,6% delle emissioni dirette di gas serra (Scope 1) a livello globale. Le attività ambientali includono inoltre la gestione sostenibile dell’acqua, la tutela della biodiversità e la riqualificazione degli asset non più in uso.
Persone e sicurezza: il capitale umano come priorità
Equità, inclusione e trasparenza guidano le politiche interne di Eni, che nel 2024 ha registrato un aumento della propria forza lavoro nel settore Upstream in Italia. Nel settore upstream non si sono verificati infortuni tra i dipendenti e l’indice totale degli incidenti è risultato in calo rispetto al 2023.
A supporto della formazione e della crescita dei territori, Eni collabora con Eni Corporate University, Eniscuola, Joule e la Fondazione Eni Enrico Mattei, oltre a promuovere accordi con gli Enti Locali per implementare iniziative di sviluppo sostenibile a favore del territorio con una prospettiva di lungo periodo e che siano collegate a obiettivi industriali.
Un impatto economico significativo
Tra il 2022 e il 2024 Eni Upstream ha generato risorse per 3,88 miliardi di euro, di cui 1,52 miliardi destinati agli investimenti. Solo nel 2024, royalties e altri diritti versati allo Stato hanno raggiunto i 171,5 milioni di euro. Il valore generato sul territorio - misurato in termini di occupazione, indotto economico, sviluppo tecnologico e trasferimento di competenze - è rilevante: ogni milione di euro investito produce 2,7 milioni di euro di produzione economica nazionale e 16 posti di lavoro equivalenti.