Ecomondo, numeri da record per la fiera del futuro - Gallery

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Si punta tutto sull’energia rinnovabile. La fiera Ecomondo e Key Energy ha inaugurato quest’anno la sua 25esima edizione guardando al futuro dal punto di vista dello sfruttamento del pianeta, della crisi energetica e dei costi sempre più alti di approvvigionamento. La fiera da sempre votata al green punta l’accento sull’economia circolare e sullo sviluppo sostenibile che da ieri fino a venerdì ha in programma 160 eventi (94 di Ecomondo e 66 di Key Energy)di cui 32 con la presenza dei rappresentanti della Commissione europea. A riempire i padiglioni di Italian Exhibition group sono 1.400 stand disposti su 130mila metri quadri di fiera, che nei tre giorni di evento accoglieranno oltre 600 buyers provenienti da 90 Paesi.

Oltre ai numeri e ai temi trattati, che non possono non risentire dell’instabilità geopolitica connessa al conflitto in corso in Ucraina, quella odierna è la prima edizione dal 2019 ad andare in scena senza limitazioni per il Covid-19. Dopo oltre due anni, i padiglioni sono tornati a pullulare di visitatori, buyers ed espositori, che a pieno regime si sono riversati anche sulle strade riminesi. Non indifferente, infatti, nemmeno l’impatto sul traffico cittadino, tornato a sperimentare livelli di congestione di tutto rilievo.

25 anni di orgoglio

Alla cerimonia inaugurale andata in scena come di consueto sotto alla cupola della hall sud, Lorenzo Cagnoni, presidente Ieg, ha ricordato le origini della fiera, che 25 anni fa lanciava “Ricicla”, «manifestazione pionieristica – rammenta – che colse lo spirito del tempo, poi diventato un evento piattaforma di riferimento dell’economia circolare e guida della transizione ecologica per l’intero bacino del Mediterraneo e l’Europa». Ma Cagnoni non abbandona nemmeno l’idea di un altro tipo di “espansione”, quello della fusione con Bologna. «Rimane sempre un gran bel matrimonio ma si tratta di apparecchiarlo bene», ha detto. «Fino a ora non ci siamo riusciti, ma mi auguro che possa succedere». Del resto, «lo stato di salute del gruppo – precisa – è molto buono, nonostante la complessità della situazione».

All’inaugurazione ha preso parola anche l’assessora all’Ambiente del Comune di Rimini, Anna Montini, che ha precisato come Ecomondo e la città di Rimini abbiano saputo «sviluppare una sinergia di crescita congiunta. Da un lato il successo sempre più evidente di una manifestazione per noi motivo di grande orgoglio, dall’altro la capacità di scalare le graduatorie delle performance ambientali su scala nazionale, come evidenziato dal rapporto di Legambiente, scalando le posizioni dalla 50esima all’11esima, nonostante la presenza di indicatori che risentono della grande presenza turistica». Il plauso è arrivato anche dal nuovo ministro per l’Ambiente e la Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, che in un messaggio all’organizzazione ha definito la manifestazione come «la più importante occasione di confronto di tutto ciò che in Italia ruota attorno al futuro».

Le novità

E il futuro si respira anche passeggiando tra gli stand. Come quello dell’azienda romana Eco Logica 2000, che a Ecomondo ha proposto i prodotti Ricoeso, costituiti da sabbia e breccia 100% riciclati proveniente dal trattamento di inerti di recupero da attività di costruzione e demolizione. Qui, arredi urbani, illuminazione, ma anche panchine, fioriere eco friendly o pavimentazioni di design nascono proprio dai rifiuti edili, dando loro nuova vita e salvaguardando l’ambiente.

Il Gruppo Hera, tramite la controllata Herambiente servizi industriali (Hasi), ha sottoscritto lunedì un accordo vincolante per una partnership di lungo termine che prevede l’acquisizione del 60% della società Acr di Reggiani Albertino Spa, una delle maggiori realtà italiane (con circa 450 dipendenti) nel settore delle bonifiche, nel trattamento di rifiuti industriali, nel decommissioning di impianti industriali e nei lavori civili legati all’oil&gas, con sede principale a Mirandola, in provincia di Modena. Nella nuova società confluiranno, inoltre, alcune attività di bonifica e global service in capo ad Hasi. Un’operazione senza precedenti, presentata ieri a Ecomondo, che dà vita al primo operatore nazionale nelle attività di bonifica e global service, con una presenza capillare in tutta la penisola italiana. L’acquisizione, inoltre, garantisce importanti ricadute economiche nei settori in cui operano le due realtà, che mettono così a fattor comune le relative eccellenze.

Attraverso la controllata Hasi, il Gruppo Hera conta oggi 18 siti polifunzionali dedicati al trattamento dei rifiuti prodotti dalle aziende e tratta ogni anno 1,3 milioni di tonnellate di rifiuti industriali. Nel 2021 Acr ha sviluppato ricavi per circa 110 milioni di euro e un margine operativo lordo di circa 17 milioni nei settori oggetto dell’operazione. L’attuale proprietà di Acr (famiglia Reggiani) rimarrà all’interno della nuova compagine societaria con il 40%. Per regolare la futura governance verrà sottoscritto un patto parasociale che prevederà un consiglio di amministrazione della nuova Acr composto da 5 membri, di cui 3 nominati dal Gruppo Hera e 2 dalla famiglia Reggiani, con i fratelli Alberto e Claudio amministratori delegati.

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