Ecco il nuovo teatro di Ert secondo Malosti

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Ert Teatro Fondazione lancia i segnali della stagione 2022-23 dei suoi teatri dislocati in più città dell’Emilia-Romagna. Dentro riverbera un melting pot di artisti nazionali e internazionali che esaltano espressività di corpo e voce, innestandosi in un pensiero pulsante. Convivono su di un palco mai così aperto perché i cambiamenti costringono a fare i conti con l’ignoto. Lo dice il direttore +Valter Malosti che, da uomo di palcoscenico, con musica e storytelling riparte dalla sua età verde e cita il David Bowie di Changes che canta «Turn and face the strange», ovvero «voltati e affronta l’ignoto, come io preferisco tradurlo – dice –. La musica di Bowie mi ha fatto sentire vivo per la prima volta».

Il refrain Turn and face the strange diventa contenitore di produzioni, coproduzioni, ospitalità che aprono gli occhi sul mondo con coinvolgimento. Che fanno leva su “Carne”, nuovo teatro danza che affronta la “drammaturgia fisica” curata da Michela Lucenti con Balletto Civile. «È importante la riflessione sul corpo mescolata alla parola e musica». Una trentina sono le proposte che si sviluppano anche nel festival internazionale Vie. Il Bonci di Cesena vedrà ad esempio Opening night della compagnia catalana La Veronal; e poi la prima nazionale di El elogio de la fisura di e con la performer catalana Lorena Nogal, su drammaturgia di Marcos Morau, originale performance di 15 minuti per uno spettatore alla volta. Al Comandini c’è il più virtuale I am (Vr), testo ideazione e design di Susanne Kennedy, Premio Europa per il teatro 2017.

David Bowie ritorna nella produzione Ert diretta da Valter Malosti che coinvolge Manuel Agnelli. Debutterà al Bonci nella primavera 2023. È Lazarus, l’ultima opera rock di Bowie, un musical, un testamento creativo scritto poco prima di morire. «Cercherò di sfruttare questa occasione – dice Agnelli – per recitare e cantare, è una cosa nuova, è un’opera stimolante, è teatro vero».

Vasta è l’offerta di titoli in coproduzioni allargate per spettacoli più importanti; da Gilgamesh con Luigi Lo Cascio, a Gli uccelli di Marco Martinelli con 70 adolescenti, a Massimo Popolizio protagonista di Uno sguardo dal ponte di Arthur Miller; Arturo Cirillo è Cyrano di Rostand, c’è Ferito a morte di Roberto Andò, fino a Processo Galileo con regia di Andrea De Rosa e Carmelo Rifici, La tempesta di Shakespeare è diretta da Alessandro Serra, pure al Festival di Avignone. Debutta anche la nuova produzione del cesenate Giacomo Garaffoni sul caso di Cristina Golinucci Voglio soltanto le ossa.

Info: 0547 355959

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