Ecco Compendio Domus Pascoli: nasce centro di documentazione

Cultura

Memoria e futuro, ma anche gratitudine, passione, desiderio di lasciare il “nido” a chi verrà; parole che sembrano uscire dal libro “Cuore” ma che sono il “cuore” del nuovo Centro di documentazione collocato nel Compendio Domus Pascoli, nella ex scuola dell’infanzia, inaugurato l’ultimo giorno dell’anno per celebrare il compleanno di Giovanni “Zvanin” Pascoli (31 dicembre 1855), a 110 anni dalla morte (6 aprile 1912); il poeta che la città di San Mauro da trent’anni sta facendo riscoprire in una rinnovata completezza. Rapide le tappe che hanno portato alla nuova inaugurazione; nel maggio 2018 il demanio statale ha ceduto al Comune sammaurese il Compendio Domus Pascoli comprensivo di Casa museo Pascoli, ex scuola materna, ex gerontocomio, giardino Rimembranze, chiesa Madonnina dell’acqua, e un milione di euro del ministero dei Beni culturali per valorizzare le opere entro dieci anni. A Casa Pascoli sono stati rinnovati gli impianti, nell’ottobre 2021 si è inaugurata la Casa della musica (ex gerontocomio), sabato il nuovo Centro studi e ricerche pascoliane nell’ex scuola materna dove ha trovato sede anche l’Accademia Pascoliana. «Dalla prima Giunta Garbuglia nel 1995 – le parole della sindaca Luciana Garbuglia – volevamo che questo centro pascoliano diventasse comunale. Dal 1° settembre 2022 abbiamo iniziato le opere nella ex scuola materna e inauguriamo. Manca solo il giardino al completamento della ristrutturazione effettuata in quattro anni. Oggi diciamo con Pascoli che “il sogno è l’infinita ombra del vero” e che il nostro sogno si è avverato».

Il Centro di documentazione

Grazie al bando Fondo cultura 2021, il Comune ha presentato al ministero un progetto da 200mila euro per realizzare il Centro di documentazione, fisico e virtuale. Ne ha ottenuti 140mila, ne ha aggiunti 50, altri 10 sono arrivati da Romagna Acque ed ecco il nuovo Centro, da giovedì 12 gennaio consultabile anche on line. Rappresenta l’anima dell’edificio frutto di donazioni di decine di persone fra singoli e famiglie, che la sindaca ha ringraziato uno a uno, oltre a maestranze, Accademia, Sammauroindustria, collaboratori, volontari che hanno partecipato al progetto collettivo. Daniela Baroncini, presidente dell’Accademia Pascoliana, ne ricorda le «vibrazioni positive» che emana perché è «è una casa, più che un centro». «Aggiungo una fresca notizia: l’Accademia Pascoliana entra in un progetto di eccellenza che il Dipartimento di Filologia classica e Italianistica dell’Università di Bologna ha vinto con il Miur, diventando Dipartimento di eccellenza, dal 2023 al 2027».

L’archivio

È orgogliosa Rosita Boschetti direttrice vestale del nuovo Centro pascoliano ricco di «patrimonio umano; abbiamo un centro di documentazione e consultazione pascoliano che in Italia è secondo solo a quello toscano. È fatto di acquisizioni e donazioni riordinate, catalogate, e ora tutelate grazie alla nuova sede. Dobbiamo divulgarlo e farlo conoscere in modo capillare, anche attraverso la didattica d’archivio e la ricerca per le scuole. Tutto il materiale bibliografico è stato catalogato: 7mila libri fra opuscoli rari, 1700 giornali d’epoca, fondi autografi/manoscritti, raccolte fotografiche».

I fondi

Sono 4 i nuclei principali in cui il materiale è suddiviso e organizzato: vi è quello comunale di Casa Pascoli (2mila tra volumi, riviste, opuscoli, 1700 quotidiani d’epoca), fondi autografi, raccolte fotografiche, fondo Luigi Pasquini; vi è il fondo Piero Pieretti acquisito da Sammauroindustria comprensivo di 115 autografi inediti e opuscoli rari; il fondo dell’Accademia pascoliana di un migliaio di volumi, comprensivo del fondo Murari preziosissimo per l’approfondimento in chiave psicologica di Pascoli attraverso 600 autografi di corrispondenza con le sorelle. E ancora il fondo Pazzaglia, 4mila volumi donati dalla famiglia di Mario Pazzaglia, primo presidente dell’Accademia Pascoliana.

Il nido

Gli ambienti rinnovati riscoprono, ha fatto notare l’architetto Alessandro Mori, la bellezza dei pavimenti vissuti, il celeste polveroso delle pareti tipico del cielo di Romagna, la collezione dei paesaggi del fondo Luigi Pasquini che adornano le pareti e, sulle splendide inferriate lucenti, anche uccellini gialli che rimandano al nido dell’ex asilo e della poetica del Pascoli, cuore che dà il senso a un progetto costruito col cuore.

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