E45, dal viadotto Puleto ai cantieri bloccati: storia di una pioggia di accuse

Cesena

Ad oltre tre anni dalla chiusura della E45, a seguito del sequestro del viadotto Puleto da parte del Tribunale di Arezzo per le indagini sulla omessa manutenzione, ecco a che punto si è arrivati con i principali lavori di messa in sicurezza.


Viadotto Puleto

È stato “la pietra dello scandalo”; una serie di foto sullo stato della struttura, al confine tra Emilia-Romagna e Toscana e alcune prime perizie hanno fatto scattare all’epoca il provvedimento del tribunale di Arezzo. È ancora in corso un’indagine nei confronti di alcuni tecnici Anas con l’ipotesi di reato di omessa manutenzione. Dopo il dissequestro sono ripresi alcuni lavori di sistemazione, ma nulla a che vedere con la sostituzione dei “baggioli”, gli appoggi in calcestruzzo posti alla sommità dei piloni e su cui poggia il fondo stradale della carreggiata, di cui si era parlato a suo tempo. Nel frattempo il contratto con Anas da parte della ditta che aveva vinto l’appalto è stato rescisso ed è in corso un contenzioso. L’intervento al viadotto Puleto è sparito dalle schede Anas dei lavori in corso; non si sa cosa succederà.


Viadotto Tevere IV

È immediatamente adiacente al viadotto Puleto e abbisogna sostanzialmente dello stesso tipo di interventi e di manutenzione. I lavori sono stati consegnati il 16 maggio 2019, con data di ultimazione prevista il 14 gennaio 2023, e risultano realizzati per il 3,83%.


Strada ex 3bis Tiberina in Toscana

Chiusa al transito da 22 anni per frane, nonostante varie richieste non è ancora passata di competenza statale. Anche dopo l’interruzione della E45 di tre anni fa e l’evidente disagio dovuto alla mancanza di una strada alternativa, tra pratiche autorizzative e continuo rialzo della cifra necessaria per l’intervento non si è mosso ancora nulla. Le ultime notizie quantificano in 20-22 milioni le necessità di contributi per questo tratto con l’impegno in Parlamento a prevedere il finanziamento nell’ambito dei cosiddetti decreti “Omnibus” o “Mille proroghe”.


Strada ex 3bis Tiberina in Romagna

È stato chiesto che anche questo tratto, come la ex provinciale di fondovalle Savio 138, rientri nella competenza statale, per riunificare in un’unica gestione tutta la viabilità “alternativa” alla E45 spesso utilizzata in occasione di lavori e interruzioni locali della superstrada. La sistemazione di questo tratto, anch’esso in piccola parte rimasto inutilizzato per la chiusura della strada nel territorio toscano, comporterebbe una spesa preventivata sui 15-16 milioni e questa cifra va a incrementare la somma che il Parlamento dovrebbe stanziare.


Le gallerie


Tra i principali interventi di messa in sicurezza in via di realizzazione negli ultimi anni spiccano quelli relativi alla messa a norma delle più importanti gallerie, quelle lunghe oltre 500 metri, da adeguarsi alla normativa europea del 2004. Per le varie gallerie il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici aveva segnalato a novembre 2019 la non conformità ad Anas. Una non conformità che data da parecchi anni, visto che la legge italiana di recepimento della normativa europea del 2004 è del 2006. I gestori avevano tempo fino al 30 aprile 2019 per l’adeguamento prevedendo colonnine Sos, vie di fuga, adeguata illuminazione, camere a tenuta stagna in caso di incendio, un “tutor” (tecnico responsabile), sistemi di videosorveglianza attivi h24.
Per la galleria Montecoronaro i lavori sono iniziati nell’aprile 2017 e dovevano terminare circa un anno dopo. A causa del fallimento della ditta sono stati riconsegnati a una nuova impresa il 29 ottobre 2019 con ultimazione lavori prevista per il 23 febbraio 2022; attualmente i lavori risultano realizzati per il 59,65%. Per la galleria Roccaccia i lavori sono iniziati nell’aprile 2017 e dovevano terminare dopo circa un anno; attualmente risultano realizzati per il 99,39%, anche se da qualche mese si circola già su tutte e due le canne rinnovate. Per la galleria di Quarto i lavori al momento non sono neanche stati assegnati.

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