"È gay, non può educare i bambini": salta il centro estivo in parrocchia a Cesena

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È omosessuale. In quanto tale in nessuna maniera proponibile come educatore delle giovani generazioni. È in estrema sintesi il motivo per cui, a pochi giorni dal via, uno dei consueti centri estivi che doveva aprire i battenti all’interno di una parrocchia della periferia cesenate, è stato improvvisamente “annullato”. Stoppato ancor prima di iniziare.
Un fulmine a ciel sereno per tante famiglie che abitano in zona. Tutte avevano già prenotato il posto per i propri figli. Così come era successo negli anni precedenti. Tutte si sono ritrovate improvvisamente “a piedi” con la fine della scuola e l’estate che andava ad iniziare. Tra chi ha cercato una sistemazione differente e chi non è riuscito a trovarla.
Il centro estivo in questione sarebbe dovuto partire tra pochi giorni. Gli educatori, una manipolo di giovanissimi alcuni dei quali minorenni (16 anni) ed altri appena maggiorenni (un paio) avevano anche già incontrato i genitori per iniziare a definire i dettagli di quella che sarebbe stata l’attività da svolgere a partire da luglio. In un ambito parrocchiale che, come tanti altri, dispone di spazi all’aperto in cui poter giocare ma anche di attrezzature e locali adeguati per svolgere attività interne in caso di maltempo ma anche per sfamare tra merende e pranzi le decine di giovanissimi partecipanti. I genitori comunque non avevano particolari dubbi sulle attività che sarebbero state svolte. Già negli anni precedenti lo stesso gruppo di ragazzi e ragazze si era occupato dei momenti estivi dei loro piccoli. Permettendo a tutti di andare a lavorare in serenità anche a scuole chiuse o sollevando i nonni da impegni pressanti con i nipoti.
La doccia fredda è arrivata il 12 giugno nella chat che riunisce tutte le famiglie iscritte al centro estivo. «Per qualsiasi cosa restiamo disponibili ma purtroppo il centro estivo non ci sarà» ha spiegato il, suo malgrado, principale protagonista di questa vicenda.
In sostanza il primo referente del centro estivo, maggiorenne, era stato visto in una fotografia postata sui social network mentre si baciava con un altro ragazzo. La foto era stata mostrata al parroco. Che era intervenuto. «Puoi sicuramente continuare ad organizzare il centro estivo. Ma così stando le cose non potrai fare l’educatore…» la decisione comunicata al giovane. Il quale, a quel punto, ha deciso di rinunciare del tutto ad organizzare il centro estivo. Spostandosi da un ambiente in cui all’improvviso non sembra più essere gradito e solidalmente seguito nell’abbandono dall’altro unico maggiorenne del gruppo educante. A quel punto non c’era più nessun “over 18” a coordinare le attività; e con così poco tempo a disposizione per dare la caccia a sostituiti di maggiore età, la decisione presa è stata quella di far saltare tutto il centro estivo.
«È una vicenda per tutti noi dolorosissima che ci ha lasciato una profonda sofferenza».
In parrocchia, ieri, il parroco era assente dal mattino. Così a descrivere l’accaduto è una collaboratrice parrocchiale adulta. «L’organizzatore ha scelto di ritirarsi e non c’è stato modo di porre rimedio in tempi brevi. Una consistente fetta dei bambini che frequentavano questo centro estivo ha ripiegato trovando spazio ed accoglienza in un analogo spazio di una parrocchia non molto distante da qui».
Tra i due centri estivi c’è poco più di un chilometro e mezzo di distanza. Alcuni dei genitori però avrebbero voluto continuità col passato. Di certo non hanno spedito i loro figli in un altro luogo che non conoscono. Avendo anche apprezzato molto il lavoro del centro estivo fino agli anni scorsi svolto con costanza e dedizione.
«Il parroco non è qui con noi da tanto - prosegue la collaboratrice - Ciò che ha potuto fare è stato rivolgersi ai suoi superiori. Che, rispettosi delle regole, hanno detto “no” a che l’organizzatore potesse continuare a fare anche l’educatore. Il discorso è allo stesso tempo semplice e molto complesso. La Chiesa continua a dibattere sulle questioni legate all’omosessualità così come su altri grandi temi come la genitorialità ed i suoi molteplici aspetti “moderni”. Ad ora però le regole sono chiare e non si può dare ai bimbi di un centro estivo l’input che avere un educatore omosessuale sia la normalità. Decisamente il parroco non poteva far altro. Purtroppo nelle parrocchie gli adulti che si prodigano per il bene comune sono sempre meno. Per i giovani ancora minori che in futuro diventeranno referenti del centro estivo qui stiamo organizzando attività estive che ne contribuiscano alla formazione. Resteranno in parrocchia a prepararsi per il domani. Ma per il centro estivo 2023 non c’è stato tempo di riorganizzare».

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