Droga: 8 arresti della polizia a Cesena - VIDEO

Cesena

CESENA. All’alba di lunedì mattina gli uomini del Commissariato di Cesena (retto dal promo dirigente Nicola Vitale) ed in particolar modo quelli della Polizia Giudiziaria del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Cesena (mossi dal sostituto commissario coordinatore Paolo Di Masi) a seguito di una complessa attività info-investigativa, condotta anche con presidi tecnologici, nell’ambito di un procedimento penale aperto presso la procura della repubblica di Forlì (pubblico ministero Filippo Santangelo) hanno dato esecuzione a 8 misure cautelari firmate dal gip Giorgio Di Giorgio: sei in carcere e due con il solo obbligo di presentazione alla Pg.
Le ordinanze hanno colpito 7 cittadini italiani (tutti imparentati tra loro e residenti a Cesena) e di uno della Costa D'Avorio.

I provvedimenti scaturiscono da una complessa ed articolata indagine condotta dalla polizia giudiziaria del Commissariato di P. S. di Cesena, supportata da attività tecniche, che permetteva di acquisire elementi di prova nell’arco temporale compreso tra i mesi di novembre 2018 e maggio 2019. Tutti per le accuse si sono resi responsabili in concorso di attività di spaccio di sostanze stupefacenti, del tipo cocaina (soprattutto) e marijuana, nelle zone di Cesena e dintorni.

Nel corso delle perquisizioni domiciliari, eseguite all’atto dell’esecuzione delle misure cautelari, venivano rinvenuti altri elementi utili comprovanti le ipotesi investigative formulate. Precedentemente, nel corso di mirati servizi dinamici di osservazione, appostamento e riscontro, i poliziotti avevano effettuato arresti e denunce in in flagranza di reato; in un caso, nel mese di maggio, erano stati arrestati due degli indagati (mamma e figlio) poiché trovati in auto con cocaina e marijuana.

Gli arresti di lunedì (già sottoposti ad interrogatorio di garanzia) hanno disarticolato il sodalizio criminale che negli ultimi tempi si era reso responsabile di svariate cessioni di sostanze stupefacenti a carico di acquirenti della zona; una cinquantina di questi ultimi, sentiti come persone informate sui fatti dagli uomini della polizia giudiziaria, ha confermato gli acquisti dagli indagati, così confermando il quadro indiziario.

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