Dragaggio porto e crociere: 160 milioni per Ravenna nel Recovery plan

Ravenna

RAVENNA - Piano nazionale di ripresa e resilienza: 160 milioni di euro sono già sicuri per Ravenna. Ieri l'assessore alle Infrastrutture della Regione Emilia Romagna, Andrea Corsini, durante un incontro dedicato proprio al Pnrr ha avuto la conferma dal Mit del finanziamento di entrambi i progetti che l'Autorità di sistema portuale aveva candidato per Ravenna sulla parte infrastrutture. Si tratta della "fase due" del Progetto Hub - quella che consentirà di raggiungere il pescaggio del Candiano a 14,5 metri – e della dotazione del cold ironing per la nuova stazione crociere, che consentirà invece l'elettrificazione della banchina e quindi la possibilità delle navi in attracco di rimanere alimentate a motori spenti.

Ci sono altri due progetti, dati in anteprima dal Corriere Romagna, candidati da Via Antico Squero al Recovery plan e sono il campo fotovoltaico con elettrolizzatori per la produzione di idrogeno verde oltre al bosco urbano di cintura all'ambito portuale, ma questi due capitoli sono di competenza del Ministero per la Transizione Ecologica, quindi non sono stati oggetto dell'incontro ufficiale avuto da Corsini ieri al Mit. «È una bella giornata per Ravenna, una giornata da 160 milioni», commenta l'assessore regionale, raggiunto telefonicamente nel viaggio di ritorno in treno. Il progetto che prenderà la fetta maggiore, ben 130 milioni, è quello relativo alla fase due del Progetto Hub portuale, che oltre a consentire il pescaggio del Candiano a -14,5 metri doterà lo scalo ravennate di un impianto di trattamento dei sedimenti, che risulterà strategico anche per tutte le manutenzioni a venire. Questa partita, che seguirà quella per cui dopo l'estate dovrebbero essere avviati i lavori e che porterà il Candiano a -12,5 metri di profondità, ha già assicurati 40 milioni da parte dello stesso Mit nell'agosto scorso. «I fondi che giungeranno dal Pnrr per la fase due dell'Hub portuale – specifica Corsini – non avranno la condizionalità della spesa del finanziamento entro il 2026. Saranno infatti parte del fondo aggiuntivo del Pnrr, e questo è un dettaglio molto positivo, visto che, per la programmazione che abbiamo, non avremmo potuto pensare di avviare il secondo step del progetto, non avendo concluso ancora il primo».

Il piatto forte del finanziamento, come detto, è l'impianto che consentirà di “lavare” fanghi senza doverli depositare in cassa di colmata visto che potrà trattare circa 500mila metri cubi di sedimenti all'anno. Si tratta di una struttura che impiegherà 30 addetti e che necessiterà, su un arco di 25 anni, circa 170 milioni di investimenti. L'altro progetto che certamente verrà finanziato dal Pnrr è quello che si associa alla costruzione della stazione crociere a Porto Corsini, in questo periodo a bando con project financing e con il colosso Royal Caribbean che concorrerà potendo far valere una prelazione: «Il cold ironing, cioè l'elettrificazione della banchina - conclude Corsini -, avrà la condizionalità di spesa entro i 2026». Non dovrebbe però in questo caso trattarsi di un ostacolo, dal momento che la realizzazione della stazione dovrebbe essere conclusa entro il 2024. E la costruzione della struttura da 16 MWA che consentirà alle grandi navi di attraccare e rimanere alimentate a motori spenti, con grande vantaggio ambientale, dovrebbe svolgersi parallelamente.

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