Dozza, il 6 marzo in piazza momento di riflessione sulla guerra

Imola

DOZZA. Il drammatico conflitto bellico che sta interessando ormai da una settimana i territori dell’Ucraina, con quel tragico pegno di sangue pagato dall’incolpevole popolazione civile, ha lasciato attonita anche l’intera comunità dozzese. Un dolore profondo, mescolato all’irrazionalità di istantanee che catapultano tutto il Vecchio Continente nell’incubo della guerra e della violenza, che alimenta una doverosa e necessaria parentesi riflessiva unita all’invito di preghiera formulato da Papa Francesco a tutti, credenti e non. Con queste premesse, il prossimo 6 marzo alle ore 11.45 nella cornice di Piazza Zotti, al termine della Santa Messa celebrata nella chiesa dell’Assunzione di Maria Vergine impreziosita dalla presenza giornaliera della Sacra Immagine della Madonna del Calanco, sarà in programma l’iniziativa pubblica ‘Momento di riflessione sulla guerra in Ucraina’.

L’appuntamento, per cui l’invito di partecipazione è esteso con accorato appello a tutta la cittadinanza, prevedrà l’intervento del sindaco Luca Albertazzi e del parroco don Francesco Commissari con la presenza dell’amministrazione comunale, delle parrocchie del borgo e di Toscanella e dei giovani membri del Consiglio Comunale dei Ragazzi. “La guerra in Ucraina ci sconvolge – commenta il primo cittadino Albertazzi -. Un conflitto che coinvolge un popolo europeo a noi vicino mettendo a repentaglio l’incolumità di milioni di persone e quel diritto fondante della libertà”. Non solo. “Gli inevitabili riflessi dello scenario bellico intaccano anche quei consolidati equilibri che regolamentano il sistema economico globalizzato del continente – continua -. Una crisi che ci riguarda tutti. Le prime ricadute economiche della tragedia hanno già portato all’innalzamento o alla difficile reperibilità di diverse materie prime”. E ancora: “Occorre riflettere sul tipo di società ed economia che abbiamo costruito nel tempo – conclude l’amministratore dozzese -. Serve un esame di coscienza anche da parte delle comunità locali. Un modo per focalizzare il dramma, le sue conseguenze e forgiare una nuova visione capace di elaborare la realtà con occhi più sensibili per scongiurare la riproposizione futura di certe discutibili dinamiche”.

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