Dovadola, arresto per spaccio

Forlì

DOVADOLA. I carabinieri della Sezione Operativa e Radiomobile della Compagnia di Forlì, unitamente ai colleghi della Stazione di Castrocaro Terme, all’esito di un’attività di indagine finalizzata alla prevenzione e repressione di sostanze stupefacenti, hanno arrestato per detenzione illegale, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, un insospettabile forlivese di 41 anni incensurato, denunciandone un secondo, in stato di libertà, di 35 anni, segnalandone infine un terzo, di 48 anni, per la violazione amministrativa di detenzione di stupefacenti per uso personale. Tutti residenti a Dovadola, dove si era creata una rete di spaccio. Ricevuta la segnalazione di un presunto giro di spaccio di stupefacenti nei pressi di un esercizio pubblico di Dovadola, i militari della Sezione Operativa della Compagnia di Forlì, unitamente a militari della Stazione Carabinieri di Castrocaro Terme, effettuavano dei serrati servizi di appostamenti finalizzati a comprendere la genuinità della citata segnalazione, monitorando nel contempo due pusher nonché alcuni dei loro clienti. Osservata una cessione, allo scopo di evitare che i soggetti si dileguassero, si interveniva nell’immediatezza bloccando i due spacciatori, procedendo alla perquisizione personale e delle loro abitazioni, individuando così, nella disponibilità di uno dei due, oltre 21 grammi di sostanza stupefacente del tipo cocaina, in buona parte già tagliata in dosi singole pronte per la cessione, per un valore complessivo di mercato e commercio illegale di droga pari ad 1.700 euro circa, debitamente sequestrata. L’uomo, colto in flagranza di reato, veniva ammanettato e dichiarato in arresto, nonché condotto nella Caserma della Stazione di Castrocaro Terme, per i successivi adempimenti di legge. Difatti l’arrestato veniva sottoposto ai rilievi fotosegnaletici e dattiloscopici di rito, dopo di che veniva collocato agli arresti domiciliari a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, in attesa di giudizio. Dopo aver convalidato l’arresto operato dai militari, il giudice Elisabetta Giorgi concedeva i termini di difesa richiesti dal difensore, rinviando il caso per la discussione al giorno 23 luglio 2020.

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