Donna ferita da un pezzo di E45 a Verghereto: Anas assolta

Cesena

Tanti danni, tanta paura e adesso anche la beffa per una automobilista che nel dicembre 2014 si è ritrovata la propria auto in E45 letteralmente “infilzata” da un pezzo di giunto della superstrada in zona Verghereto.

Accertato che l’incidente non è stato da lei provocato il Tribunale di Forlì ha però anche decretato la “non responsabilità” di Anas ed ha condannato la ricorrente al pagamento delle spese legali, in tutto oltre 3.000 euro.

«Andavo ai 70 chilometri orari - racconta Maria Nappini - e tornavo da Sansepolcro dove risiedono i miei genitori a Lido Adriano dove abito io. Avevo un camion davanti e un camion dietro. La macchina ha avuto un gran colpo, è scattato l’airbag. per me il più classico dei “colpi di frusta” nelle lesioni. La macchina ha sbandato leggermente e in pratica si è fermata da sola».

Sulle prime anche chi è intervenuto non riusciva a capire cosa fosse successo.

«Poi si è visto che era un pezzo di giunto della E45 che aveva tagliato il fondo della Mercedes proprio tra i sedili della parte del guidatore e la portiera. La cosa poteva provocare guai molto più seri».

Non che problemi non ce ne siano stati. La signora Nappini è stata prima controllata al pronto soccorso all’ospedale di S. Piero e venne dimessa con un “collare post trauma”. Dopo due giorni per il dolore ad inguine ed anca è dovuta ricorrere invece al pronto soccorso di Ravenna

L’incidente risale al 16 dicembre 2014, all’altezza del chilometro 168. Dopo la visita all’Angioloni oltretutto si accorse di no avere più in borsa neppure i gioielli che vi aveva riposto prima delle cure ricevute.

Maria Nappini aveva presentato un esposto contro Anas affinché venisse decretata la responsabilità della società, chiedendo la somma di 25.000 euro a ristoro dei danni “materiali, fisici e morali” subiti.

C’è da chiarire che l’auto, una Mercedes, era stata poi anche demolita, e che la signora Nappini aveva dovuto sostenere anche consistenti spese mediche.

Anas in giudizio ha contestato i fatti, sostenendo che la situazione di pericolo sarebbe dipesa da terzi o comunque da fattori non prevedibili nonostante la regolare manutenzione. Nessuna segnalazione era pervenuta ad Anas su problematiche in quel punto e quindi “l’asserito distacco della griglia non era prevedibile né evitabile da parte di Anas”.

Per il Tribunale il tratto di strada era regolarmente sottoposto ad attività di controllo e manutenzione e quindi il distacco del giunto doveva considerarsi come avvenuto “in modo del tutto repentino, improvviso e imprevedibile, tale da non consentire, nonostante la regolare attività di controllo posta in essere, di provvedere ad ovviare alla situazione di pericolo determinatasi”. Maria Nappini, come ulteriore “beffa” e nonostante non sia emersa alcuna sua responsabilità, si ritrova a dover anche rimborsare Anas delle spese per la chiamata in giudizio, oltre alle spese che l’incidente le ha provocato.

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