L’aggressione di un grosso cane di cui ha fatto le spese l’altro ieri una donna, che ha rimediato numerose lesioni, viene ricostruita negli angoscianti dettagli dall’eroico salvatore che è giunto sul posto per primo ed è riuscito a strappare la vittima dai morsi. Sentite le urla strazianti, un artigiano-commerciante ha usato il cuore e l’intelligenza per evitare il peggio, precipitandosi in soccorso della malcapitata, che era ferita a braccia, gambe e schiena e aveva ancora il cane addosso.
L’attacco del grosso cane
È accaduto tutto verso le 18 di sabato scorso, mentre la ricercatrice 32enne Eleonora Tossani, residente in zona, si stava dedicando al jogging a Sant’Angelo, in via Campagnola, come aveva già fatto altre volte. All’improvviso un grosso esemplare di cane tipo San Bernardo, “impazzito”, l’ha azzannata da dietro e l’ha spinta in un fossato laterale per infierire su di lei. Il padrone del cane era presente ma era alle prese con altri due esemplari di San Bernardo. Tutti e tre sembravano agitatissimi. Per la 32enne le cose si stavano mettendo male, perché non riusciva a divincolarsi dalle fauci dell’animale. Una scena da film horror, con tante ferite, perdite di sangue e grida disperate.
Il soccorritore
Per fortuna, un artigiano-commerciante si trovava da quelle parti. Sentite le urla disperate, si è precipitato sul posto, ha avuto la prontezza di prendere in mano un bastone dal suo furgone da lavoro e ha iniziato a picchiare il cane per fargli lasciare la presa. Dopo un paio di colpi ben assestati, l’animale ha mollato la sua “preda”. «Stava azzannando quella donna sulla schiena e sugli arti - riferisce Andrea Pazzaglia - Lei era sanguinante, stesa a terra in un fossato, con il cane sopra che la mordeva con violenza. Quando ha mollato la presa per le bastonate, ho sollevato la donna e l’ho posta nel camion furgonato, prima che il cane ci saltasse di nuovo addosso. Il cane la stava sbranando - riferisce il soccorritore, ancora scosso - Non ho mai visto una scena più cruenta in vita mia. Se avessi tardato mezzo minuto, forse l’animale l'avrebbe azzannata anche al collo e la situazione sarebbe davvero precipitata».
I soccorsi e la fine dell'incubo
«Messa in sicurezza la donna sul furgone - prosegue nel suo racconto Pazzaglia - ho chiamato al telefono sia l’ambulanza sia le forze dell’ordine. Quel cane era “schizzato” e continuava ad avventarsi verso il furgone. Nel frattempo, è giunta anche una persona di nazionalità marocchina con una zappa a darci manforte, e poi altri suoi concittadini». È fatica riprendersi da uno choc del genere: «Non ho dormito per due notti di fila. Ho agito senza pensare ai rischi che correvo e lo rifarei mille volte. Nell’attesa dei mezzi di soccorso la ragazza mi ha ringraziato, come pure il fidanzato, sopraggiunto dopo. Spero che si riprenda presto».