«Entro cinque anni, i medici di medicina generale torneranno in numero sufficiente rispetto a quelle che sono le esigenze di dotazione organica». Ad assicurarlo è l’assessore regionale alle politiche per la salute, Raffaele Donini che, ieri pomeriggio, ha raggiunto piazza Saffi in occasione della giornata di prevenzione cardiovascolare. La mancanza di camici bianchi è problema non solo locale.
«Il tema della carenza dei medici di medicina generale è un tema nazionale e quindi anche noi ne subiamo le conseguenze – ha sottolineato –. Ci siamo trovati ad avere circa 450 professionisti in meno rispetto al 2014 . In questi due anni, abbiamo investito risorse e oggi finanziamo più della metà delle borse di specializzazione dei medici di medicina generale che, nel giro di 3/5 anni, torneranno in numero sufficiente. Ovviamente, dovremmo attraversare questo periodo e non sarà semplicissimo ottimizzare l’organizzazione». Per farlo, è stato siglato un accordo con i sindacati, in particolare con la Federazione italiana medici di medicina generale. «Abbiamo chiesto che i massimalisti arrivassero a 1800 assistiti anziché 1500 – continua Donini – e recepito l’indicazione nazionale di dare una quota di assistiti ai borsisti». I neo laureati in medicina al primo o secondo anno di specializzazione, potranno, dunque, avere un migliaio di pazienti ma avendo come tutor colleghi con anzianità di servizio. Altre risorse regionali saranno destinate, inoltre, per dotare i dottori di segreterie amministrative in modo tale da essere sgravati da questi compiti. È in partenza, poi, la rete assistenziale degli infermieri di comunità. «La capacità di organizzazione che dovremmo sviluppare sul territorio, è sempre più di un’integrazione fra la rete clinica e la rete assistenziale perché alcune prestazioni le può erogare l’infermiere».
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