Donazione e primi passi verso il Museo del Palio a Cesena

Archivio

Un’armatura di pregio, fedele riproduzione di quelle originali, oltre a una raffinata veste da parata e una gualdrappa in seta di Damasco. L’ha consegnata all’associazione Giostra di Cesena don Salvatore Manfredi da Mineo, un celebre cavaliere che dopo avere partecipato dal 1998 a tante disfide, incluse quattro gare internazionali, ha ora deciso di fare un passo indietro per motivi di salute. E col suo gesto ha voluto allacciare un legame con Cesena, che dice di volere mantenere nel tempo, dando una mano allo sviluppo della Giostra e alla nascita di un museo a essa dedicata, uno degli obiettivi degli organizzatori.

L’acquisizione del materiale del cavaliere è stata fatta con una suggestiva cerimonia di piazza della Libertà, proprio con l’intenzione di farne una rampa di lancio verso la creazione di un museo dedicato a una tradizione durata dal 1465 dal 1838 e che da 6 anni è risorta. C’è anche l’idea di lanciare un crowdfunding per finanziare un’opera per ora top-secret legata a questo progetto, ma soprattutto - spiega Daniele Braschi, che è una delle colonne dell’Associazione della Giostra di Cesena - «Per coinvolgere la cittadinanza, in modo che venga sentita come patrimonio di tutti».

La sede ideale per un museo di quel tipo sarebbe la Rocca e per quel che riguarda il contenuto esiste già una una base di partenza importante: quattro selle da torneo settecentesche e altrettante armature risalenti a periodi dalla metà del Quattrocento all’Ottocento, già conservate nella fortezza e da valorizzare; riproduzioni di stendardi nobiliari e realizzazioni dei palii contemporanei commissionati ad artisti del territorio; una ricchissima documentazione d’archivio sulle Giostre cesenati del passato. Per renderlo ancora più solido e attrattivo, lo spazio espositivo a cui si pensa (e di cui è stato dato un piccolo assaggio con una mostra esposta prima all’ippodromo e poi nella chiesa di San Zenone) potrebbe inoltre raccontare l’affascinante storia dei Malatesta e di altre figure chiave nella storia cittadina come Borgia.

L’armatura e le vesti passate dalle mani di Salvatore Manfredi in quelle degli organizzatori del Palio sono un’eredità tangibile dell’edizione 2021 della Giostra d’incontro, oltre ai tanti apprezzamenti sia per il torneo che si è svolto allo sferisterio della rocca sia per gli eventi di contorno che hanno animato il centro storico per diversi giorni.

Un altro segno a futura memoria del Palio 2021, immortalato simpaticamente in un piccolo video, è la conservazione del drappo nero del trionfatore, Fulvio Bianchi da Como. Il presidente dell’associazione della Giostra di Cesena, Daniele Molinari, lo ha sigillato dentro una busta. Al suo fianco, in questo giocoso rito che domenica sera è stato l’atto finale della Giostra, Antonella Salvi, responsabile Conservazione e restauro del patrimonio culturale regionale. Una presenza significativa la sua, visto che fu lei che nel 2014 spianò la strada al restauro delle quattro antiche armature sopra ricordate.


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