Donazione di sangue, l'Advs Ravenna celebra i 60 anni

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L’Advs Fidas Ravenna, l’associazione dei donatori di sangue dell’ospedale ha celebrato sabato scorso alla Campaza i 60 anni dalla fondazione. «In una società sempre più veloce e mutevole – commenta la presidente Monica Dragoni – poter festeggiare questo traguardo per una associazione di volontariato come la nostra è un orgoglio ancora più grande. Si tratta di un risultato davvero importante, reso possibile grazie a tutti i dirigenti che nel corso di questi anni si sono succeduti nella gestione, del nostro personale, ma soprattutto dei tantissimi volontari che si mettono in gioco tutti i giorni, per portare avanti lo scopo dell’associazione, che è il dono». Alla cerimonia anche il presidente della Fidas nazionale, Giovanni Musso, che ha sottolineato come la realtà ravennate, con quasi 8.000 donatori «debba essere esempio e modello per tutta Italia» mentre l’assessore al volontariato Gianandrea Baroncini si è complimentato per i livelli di eccellenza raggiunti, ricordando anche l’impegno profuso dall’inizio del periodo di pandemia. «Sangue e plasma sono elementi fondamentali e insostituibili – spiega Flavio Vichi, responsabile della comunicazione dell’Advs – sia in emergenza sanitaria che nella cura di patologie. Ritrovarsi in ospedale, avere bisogno di una trasfusione e avere la possibilità di essere salvati grazie a queste risorse, è tutt’altro che scontato se non ci fosse qualcuno che ha donato. Ritengo il dono, tra tutte le forme di volontariato, forse quello più solidale e altruistico; è assolutamente intangibile, perché tutte le volte che i donatori si sdraiano sui nostri lettini, non sanno mai per chi lo fanno. Ma sanno il perché. E quando il perché è così grande, è altrettanto grande il risultato. Sessanta anni di vite salvate». Ma nel corso di questa estate è stato registrato un calo delle donazioni; ecco quindi l’appello «a tutti i ravennati che ancora non lo fanno, a iniziare a donare. Basta avere almeno 18 anni, pesare più di 50 kg ed essere in buono stato di salute. La donazione è praticamente indolore, avviene in poco tempo, fa bene a sé e agli altri. Ed è assolutamente necessaria affinché in caso di bisogno ci sia sempre sangue per tutti».

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