Disturbi alimentari: anoressia e bulimia

Disturbi alimentari: in Italia circa 2 milioni di persone hanno disturbi alimentari e 8500 nuovi casi si registrano ogni anno. Cosa sono? Sono disturbi dove il cibo non è più un modo per saziare la fame, ma che compromette la salute della persona a livello fisico e/o psicologico. Il 90% di chi ne soffre è donna e nella gran parte dei casi si guarisce solo dopo qualche anno, seguiti da personale specializzato non solo nell'alimentazione. La causa principale è una condizione di disagio psicologico ed emotivo che porta a vivere con un’ossessiva attenzione alla propria immagine corporea, al proprio peso e a una eccessiva necessità di stabilire un controllo sul proprio aspetto fisico. I dati affermano che la regione con più casi di disturbi alimentari è la Lombardia, in particolare il suo capoluogo Milano. Il ricorso a un supporto psicologico è determinante per alleviare il disagio e porre un freno alla situazione che spesso degenera. Anche in questo caso la statistica italiana assegna la leadership del ricorso allo psicoanalista a Milano.

Tra i disturbi alimentari, l'anoressia e la bulimia sono i più conosciuti, analizziamoli un po' più nel dettaglio.

Disturbi alimentari: anoressia

L'anoressia è un disturbo alimentare caratterizzato da un controllo ossessivo del cibo. Si pensa che dimagrendo si acquisti la salute, ma ci si vede sempre grassi. Quindi, si attiva un processo di autodistruzione difficile da scardinare. La malattia si sviluppa a piccoli passi, quindi è difficile da riconoscere all'inizio. A tavola, si tende a dare troppa importanza alla quantità e si cerca di stare in silenzio. Gli anoressici conoscono bene le calorie di ogni alimento e come smaltirlo. Un'età a rischio è l'adolescenza, per via delle pressioni che i giovanissimi hanno a quest'età, ma può colpire anche gli adulti. Lo specialista riconosce l'anoressia quando il peso scende scende all’85 per cento del peso normale per la propria età, sesso e altezza. In più, la persona rifiuta di mangiare. Nei bambini, l'anoressia si può presentare anche con la nausea. Nelle donne, si può anche interrompere il ciclo mestruale. Così, gli altri aspetti della vita scompaiono del tutto. Le cause possono essere:
  • Biologiche. L'anoressia colpisce soprattutto le donne, ma anche gli uomini. La fascia più colpita è quella degli adolescenti perché ci sono cambiamenti ormonali e non solo che, purtroppo, favoriscono il disturbo alimentare.
  • Psicologiche. La malattia manifesta un disturbo psicologico, per cui ci si vede sempre grassi e si hanno comportamenti ossessivi.
  • Psicosociali. Nei Paesi ricchi, questi fenomeni avvengono più di frequente rispetto ai Paesi in via di sviluppo. La pressione sociale è molto forte anche nelle pubblicità di prodotti per il benessere e per il modello di perfezione difficile da raggiungere.
  • Culturali. Il modello dell'uomo e della donna è cambiato nel corso del tempo. Oggi, la cultura evidenzia una figura femminile e maschile magra e il retaggio culturale influisce sulle condizioni psicologiche di chi soffre di questo disturbo alimentare.
Oggi, l'80% delle persone che soffrono di anoressia guarisce, ma il 20%, purtroppo, può sviluppare un disturbo cronico.

Disturbi alimentari: bulimia

La bulimia costringe chi ne soffre a mangiare quantità di cibo smodate in poco tempo e di nascosto. Poi, si soffre di stress, perché non si ha il controllo della situazione. Il senso di colpa costringe a ingerire pillole diuretiche e lassativi con l’intento di dimagrire e vomitare. I medici la dichiarano cronica quando gli episodi si verificano due volte a settimana per tre mesi.

Chi ha la bulimia soffre anche di depressione, disgusto verso se stessi e ossessione per il proprio aspetto. I bulimici cambiano spesso peso, ma possono avere peso normale, oppure essere sottopeso o sovrappeso. Per questo è difficile da riconoscere. Chi ha la bulimia può anche lavorare e avere relazioni amorose senza segnali evidenti, almeno nel primo periodo.

Come curare anoressia e bulimia

I disturbi alimentari si possono curare con terapie di gruppo. Nei centri specializzati, si accompagna alle sedute con un terapeuta dei farmaci e si combattono le abitudini che impediscono di mangiare o che permettono di abbuffarsi. Ogni caso è a sé, quindi è compito dello specialista capire come svolgere la psicoanalisi e quali sono gli eventuali medicinali che possono intervenire per combattere i sintomi causati dal disturbo.

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