Differenziata: Emilia-Romagna sopra la media nazionale

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La raccolta differenziata in Emilia-Romagna funziona. A prenderle il polso è l’annuale report elaborato dalla regione e da Arpae, l’Agenzia regionale per la prevenzione, l’ambiente e l’energia dell’Emilia-Romagna, che fotografa i dati sulla gestione dei rifiuti urbani e speciali (il report appena pubblicato prende in considerazione l’anno 2020 per i rifiuti urbani e l’anno 2019 per quelli speciali). Con un 72,5% di raccolta differenziata per i rifiuti urbani, a fronte del 63% della media nazionale e del 65% come obbligo normativo nazionale, il sistema regionale si conferma efficiente. Diminuisce rispetto all’anno precedente la produzione di rifiuti urbani: quella totale si attesta a 2 milioni, 875mila e 122 tonnellate, con un decremento del 3,4% del pro-capite rispetto all’anno precedente, 467 kg per abitante, 6 in meno a testa. A ridursi ulteriormente è anche il conferimento in discarica, che risulta essere allo 0,5%, ancora in calo rispetto agli anni precedenti e ampiamente al di sotto della soglia del 10% prevista come obiettivo al 2035 nel nuovo pacchetto europeo sull’economia circolare. Prosegue dunque, in termini assoluti, il trend in continua e costante crescita degli ultimi diciassette anni, nel corso dei quali la raccolta separata di carta, vetro, alluminio e umido è più che raddoppiata a partire dal 28% del 2002.

Un andamento che porta vicinissimi al raggiungimento dell’obiettivo del 73% di raccolta differenziata fissato dal Piano regionale dei Rifiuti (PRGR) per il 2020, traguardo già tagliato da 155 comuni, pari al 47,25% dei 328 dell’Emilia-Romagna. Certamente ha inciso rispetto al risultato l’emergenza sanitaria che ha caratterizzato il 2020, in primis con l’enorme quantità dei dispositivi di protezione individuale utilizzati e poi buttati. Per quanto riguarda i rifiuti speciali, nel 2019 in Emilia-Romagna ne sono stati prodotti complessivamente 14.275.246 tonnellate: di queste, 5.864.969 risultano essere rifiuti da costruzione e demolizione e la forma di gestione prevalente degli speciali rimane il recupero di materia che, anche nel 2019, ha riguardato il 72% del totale gestito. «L’Emilia-Romagna conferma la sua efficienza e consolida l’impegno per un’economia sempre più circolare, dove gli scarti si fanno materia prima seconda per nuovi cicli di produzione», commenta l’Assessore all’ambiente Irene Priolo, introducendo il Rapporto. E delinea nuovi obiettivi: «I risultati conseguiti nel 2020 rappresentano una base importante su cui lavorare per portare la raccolta differenziata all’80% con il nuovo Piano regionale dei rifiuti 2022-2027. Puntiamo ad aumentare la quantità dei materiali recuperati, ma soprattutto la qualità, nell’ottica di un’economia circolare che possa restituire alle comunità nuove risorse».

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