Depresso si sparò al poligono di Ravenna, assolto il medico dell'idoneità

RAVENNA. Per farla finita aveva scelto il poligono di tiro. Un colpo in testa dopo essersi chiuso nel bagno del centro di via Trieste, con la pistola appena ricevuta presentando il certificato di idoneità rilasciato dal proprio medico di base. “Idoneo”, aveva specificato il dottore, non ritenendo influente il fatto che il paziente, un ingegnere ravennate di 51 anni, soffrisse di depressione. Così dopo il suicidio, il nome del medico è finito nel fascicolo aperto dalla Procura per omicidio colposo. Per lui ieri è arrivata l’assoluzione. Lo ha stabilito il giudice per l’udienza preliminare Andrea Galanti, specificando nella lettura della sentenza arrivata al termine del rito abbreviato che “il fatto non costituisce reato”.

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