Rimini, degrado all'anagrafe: scale pericolose e sporcizia GALLERY

Scale quasi inagibili, immondizia abbandonata, erbacce incolte, parapetti sgretolati. L’Anagrafe in via Caduti di Marzabotto pare sia diventato un ufficio comunale abbandonato a se stesso. L’incuria è oggi denunciata (e documentata) da Mario Erbetta, capogruppo di Rinascita civica.

Il sopralluogo

Il punto di partenza è rappresentato da una serie di segnalazioni da parte dei cittadini. «Mi sono recato sul posto con Giuseppina Pedrini, referente per il tema della disabilità di Rinascita civica - scrive Erbetta - e abbiamo verificato come le segnalazioni ricevute erano veritiere».

Più precisamente. «Dalle immagini che abbiamo scattato si evidenzia come la scala che collega l’Anagrafe al parco sia totalmente inagibile vista le numerose rotture totali o parziali dei gradini che la rendono pericolosa, il tutto senza alcuna segnalazione di pericolo o di chiusura».

Non si tratta di casi isolati, segnala ancora il capogruppo di Rinascita civica. «Anche sull’altra rampa d’ingresso mancano interi pezzi di parapetto di marmo lungo tutto il percorso. La parte centrale dell’immobile inoltre è piena di immondizia e la notte mi hanno riferito che viene utilizzata dai ragazzi per fare il parkour, cioè le acrobazie atletiche tra immobili».

“Non funziona così”

A questo punto la conclusione è solo una. «La nostra sede centrale dell’Anagrafe, cuore di tutti gli uffici pubblici comunali è abbandonata a se stessa, con scale d’accesso totalmente inagibili, pezzi di parapetto mancanti, immondizia e luogo di sport estremi giovanili nelle ore notturne. Ma il sindaco è possibile che non sappia nulla? È possibile che nessun dirigente o dipendente abbia segnalato queste anomalie? Non si può pensare che siano situazioni recenti viste le multiple rotture dei gradini e quelle dei parapetti. Pertanto, perché fino ad oggi non è stata messa in sicurezza la scala anche chiudendola con segnalazioni? Ma se qualcuno si facesse male salendo i gradini di chi sarebbe la responsabilità?».

In conclusione Erbetta suggerisce di lasciare da parte la politica dei proclami se poi non cura la manutenzione. «La ciclabile della Gaiofana è ormai disastrata e pericolosa per le crepe nell’asfalto e per la mancanza di illuminazione».

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