Danza, Jaro Boldrini e Giulio Petrucci al Petrella di Longiano

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Una nuova anteprima di danza contemporanea va in scena stasera alle 21 al Petrella di Longiano. Ricerca una evoluzione attraverso un passo a due d’autore. Si chiama infatti Pas de deux la creazione di Jari Boldrini e Giulio Petrucci dell’omonimo Collettivo GJ. Dopo giorni di prove in residenza a Longiano, Pas de deux affronta una prova aperta, nell’ambito del progetto “Vorrei fare con te quello che la primavera fa con i ciliegi”, collaborazione fra Cronopios Petrella e Arboreto di Mondaino.

Si conoscono da una decina d’anni, Boldrini (1989) e Petrucci (1990), fondatori nel 2018 di un proprio Collettivo.

Nel loro percorso autoriale ancora giovane hanno fatto esperienza e goduto dell’ala protettiva di figure di rilievo della danza italiana: Simona Bertozzi, Virgilio Sieni, e poi Fabrizio Favale, Cristina K. Rizzo, Stefano Questorio. A fronte di una intesa creativa professionale immediata, diverso è stato il percorso formativo dei due; Petrucci si è formato nell’Accademia della Scala di Milano, entrato undicenne e uscito diplomato otto anni dopo; Boldrini invece nella scuola contemporanea Opus Ballet di Firenze. Nel 2020 il Collettivo ha pure vinto il premio Danza&Danza come interpreti emergenti.

Il Pas de deux è un momento che va al cuore di ogni balletto; tecnica, virtuosismo, interpretazione ora smagliante ora più intimistica, sono il fulcro di questo tipo di creazione che può vivere di autonomia propria. È dunque interessante scoprire in che modo il Collettivo si riallaccia a una “saldezza” antica del balletto per sviluppare una ricerca proiettata nella danza che verrà.

«Gli elementi di sostegno del pas de deux ci hanno catturato – dichiarano Giulio e Jari – abbiamo voluto sviluppare un percorso legato a una sintesi del movimento con una danza semplice, ma attraverso la struttura del pas de deux compresa la sua coda frizzante. Con il compositore Simone Grande, autore delle musiche, al Petrella suonate dal vivo, cerchiamo di capire come ricreare atmosfere in grado di avvicinare, con moderno linguaggio elettronico, atmosfere narrative pure all’interno di una creazione astratta, con un gioco di percezioni».

CGJ ricercano pure un nuovo concetto di virtuosismo, altra prerogativa del pas de deux.

«Vorremmo ricreare un virtuosismo che crea magnetismo in chi guarda, non tanto con la tecnica, ma sollecitando sfumature di pathos attraverso le forme e il corpo».

È dunque una sfida ambiziosa. «La danza classica ha progressivamente perduto la sua vena più spirituale, empatica, a favore di una evoluzione tecnica ardita e spettacolare. Con la nostra danza semplice e astratta ci interroghiamo sulla possibilità di trasmettere virtuosismo attraverso sapori legati ad antiche forme e culture, così da ricreare scorci di narrazione, tanti “c’era una volta” che però non definiscono mai una storia reale».

Ingresso spettacolo: 5 euro

Info: 0547 666008

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