"Dante2021" a Ravenna dall'11 al 15 settembre

Cultura

RAVENNA. Il festival “Dante2021” – in programma a Ravenna dall’11 al 15 settembre – giunge alla sua nona edizione e prende a prestito un verso dal XXXIII canto del Paradiso dantesco, «a la futura gente». Un festival che guarda al futuro, in primis alle celebrazioni per il settimo centenario dalla morte del poeta. Ma che intende anche analizzare il lascito dantesco nelle sue infinite sfaccettature, comprendendo a fondo quale sia stato, e sia ancora oggi, il portato della più importante opera della letteratura italiana.
«L’amministrazione comunale – ha sottolineato l’assessora alla cultura Elsa Signorino – esprime un convinto apprezzamento per questa edizione. A partire dalla citazione che dà il titolo al festival e che testimonia una assoluta condivisione nel percorso verso le celebrazioni dantesche».
Ricchissimo il programma, che vede intrecciarsi attività di ricerca e di alta divulgazione, con un’apertura alla musica e al teatro. Dopo l’apertura ufficiale, l’11 settembre alle 17 negli Antichi Chiostri Francescani, lo spettacolo “«Questi fu quel Dante»: la vita del poeta raccontata da Giovanni Boccaccio”, scritto e interpretato da Virginio Gazzolo – già Premio Dante-Ravenna nel 2013 – alle 21 ai chiostri, riconsegna a Boccaccio la paternità di tante notizie e racconti sulla vita di Dante, a partire dal “Trattatello in laude di Dante” che Boccaccio scrisse a testimonianza della grandissima ammirazione che lo avvicinava al poeta.
Il 12 settembre ai chiostri di San Francesco, “Il «derby delle due corone»: Dante e Petrarca condannati al confronto”, un incontro-confronto curato da Alessandro Pancheri dell’Università “D’Annunzio” di Chieti-Pescara. A seguire, in prima assoluta e in collaborazione con “Ravenna festival”, la performance “Maledetto fiore”. Alle 21, nella basilica di San Francesco, un concerto promosso dall’associazione musicale “Angelo Mariani”, il cui programma è al momento in via di definizione.
Cuore del festival il 13 settembre sarà l’incontro fra il ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, Enzo Moavero Milanesi, e il presidente dell’Associazione bancaria italiana e del Gruppo La Cassa di Ravenna, Antonio Patuelli: in una fase centrale della politica europea e del ruolo del nostro paese al suo interno, il dialogo si incentrerà sugli scenari futuri. A seguire, studiosi e autorità si confronteranno sulla proposta di istituire una giornata mondiale celebrativa di Dante Alighieri: il “Dantedì”.
La giornata del 14 sarà dedicata agli approfondimenti: da “Dante, Ulisse e il mondo moderno” di Piero Boitani, accademico dei Lincei, all’incontro coi vincitori delle Olimpiadi di italiano 2019, al premio Dante-Ravenna conferito a Gian Luigi Beccaria, membro dell’Accademia dei Lincei e della Crusca. Domenica 15, a chiusura del festival, una conversazione di Marcello Ciccuto su “Botticelli lettore e interprete della Commedia”, incentrata sulle illustrazioni fatte da Botticelli per la Divina Commedia.
«Si conclude un grande ciclo preparatorio – ha sottolineato Antonio Patuelli – L’anno dantesco si aprirà nel settembre 2020: non arriviamo a questo anniversario senza avere forti consapevolezze, e questa è una grande soddisfazione».
La settimana precedente al festival, dal 4 al 7 settembre, sarà dedicata a “Dante Hors d’Hoeuvre”: «Chiamiamo persone che non sono dantisti a parlare di Dante. Perché Dante sta nelle case di tutti» ha detto il direttore artistico del festival, Domenico de Martino, introducendo il “figlio piccolo” delle celebrazioni dantesche.

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