"Dante nova": La fonte musica al Ravenna festival

«La divinazione con la quale sceglie la parola, il posto che tale parola occupa, i misteriosi legami tra i vocaboli, i ritmi, le assonanze, le rime che precedono e seguono, tutto ciò, e qualcosa di ancor più arcano, dà alle terzine di Dante il valore di una vera musica di musicista»: secondo Arrigo Boito, Dante fa con le parole quello che Mozart e Bach fanno con le note. Ma oltre alla “musica” che scaturisce dalla sostanza stessa della sua poesia, Dante dissemina la Commedia di citazioni, incontri con musicisti, riferimenti musicali che inevitabilmente sono il frutto delle sue frequentazioni e del suo profondo interesse per il mondo musicale del proprio tempo. Ed è sulla base delle “presenze” musicali nella Commedia – ma anche della “musica” che essa ispira – che nasce Dante nova il progetto dell’ensemble La fonte musica diretto da Michele Pasotti, che Ravenna festival ospita lunedì 5 e martedì 6 luglio, nella Basilica di San Francesco. Un dittico perché si tratta di due diversi concerti, entrambi accompagnati dalla voce narrante dell’attore (e regista) Elio De Capitani, che ripercorrono le tre cantiche, dai silenzi carichi di grida e lamenti dell’Inferno fino ai concerti angelici del Paradiso, passando naturalmente dalle innumerevoli presenze musicali del Purgatorio - e se lunedì saranno di scena Inferno e Purgatorio, martedì toccherà all’ultima cantica. Il titolo conduce al nocciolo dell’intreccio tra musica e poesia, alludendo a quell’Ars Nova, stile musicale che fiorisce proprio agli inizi del Trecento, mentre Dante scrive la sua Commedia, e si impone anche attraverso fondamentali trattati teorici che certamente non sfuggono all’attenzione di Dante. E di cui fanno certamente tesoro le voci e gli strumenti di La fonte musica: con Michele Pasotti, al liuto e alla direzione, ci sono Francesca Cassinari, Alena Dantcheva e Alice Borciani (soprani), Gianluca Ferrarini e Massimo Altieri (tenori), Marco Scavazza (baritono) e Matteo Bellotto (basso); Efix Puleo (viella da braccio), Teodoro Baù (viella da gamba), Nathaniel Wood (tromba da tirarsi). Ermes Giussani (trombone) e Federica Bianchi (organo e clavicymbalum). Un ensemble specializzato e di riferimento nell’esecuzione “storicamente informata” del repertorio tardomedievale, in particolare del Trecento italiano – il nome stesso indica la volontà di attingere “alle fonti” delle musiche scelte, alle radici della polifonia, al senso dei testi lirici e delle scelte compositive, attraverso strumenti d’epoca e una serrata ricerca filologica, ma senza mai rinunciare alla carica espressiva insita nell’evento sonoro.

Dante nova accompagna il pubblico, si è detto, attraverso le tre cantiche. Nell’Inferno, privo di musica vera e propria, La fonte musica dà voce ad alcuni dannati e ai sentimenti che li agitano, traduce in musica l’incontro con Pluto, divinità infera dalla lingua incomprensibile, fino ad affidarsi alle musiche di Guillaume de Machaut. Nel Purgatorio, dove la musica è sempre presente, i canti di lode e penitenza si alternano a quelli d’amore stilnovistico, a partire dall’incontro con l’amico musico Casella. Nel Paradiso infine, a cantare è per prima una donna, Piccarda Donati che intona una preghiera a Maria a cui è dedicata buona parte della terza cantica.

I concerti iniziano alle 21.30 (anche in streaming su ravennafestival.live).

Info: 0544 249244

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