Dante, in corso a Ravenna digitalizzazione opera di Mazzone

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“Rubedo” di Enrico Mazzone era già un’opera d’arte da record ma ora avrà vivrà una nuova vita grazie all’iniziativa di digitalizzazione che renderà fruibile e accessibile questa monumentale impresa. Si tratta infatti dell’illustrazione della “Divina commedia” di Dante su un rotolo di carta di 97 metri di lunghezza e 4 metri di altezza, ideata dall’artista torinese durante il suo soggiorno in Finlandia, grazie ad un caso fortuito: dopo una visita alla cartiera Upm, l’artista ha infatti ricevuto in dono una bobina di carta di dimensioni imponenti e ha deciso di utilizzarla per omaggiare Dante e la sua opera.

Dalla Finlandia a Ravenna

Dalla Finlandia, Mazzone si è poi trasferito a Ravenna per completare la sua opera, e ha trovato spazio al Mercato coperto di Ravenna, grazie a Leonardo Spadoni e a Beatrice Bassi, la quale racconta: «A Enrico mancavano gli ultimi 30 metri per completare un’opera immensa e il destino della conclusione dell’opera, come il sogno del suo artista, non poteva essere altro che a Ravenna. Così Vittorio Sgarbi ci ha chiesto se avessimo un luogo adatto a ospitarlo per completare gli ultimi 30 metri del disegno e anziché pensare a un luogo chiuso, il mio pensiero è andato subito a questo piano del Mercato Coperto. Questo è un luogo inclusivo, uno spazio di aggregazione culturale e di vita e portare quest’opera qui ha significato per me renderla fruibile alla città e consentire ai visitatori di interagire “contaminandosi d’arte e di passione”. Così è stato. L’opera, l’artista e la trasformazione di questo piano in un atelier d’arte hanno attirato l’attenzione di media e istituzioni, ma anche di studenti, visitatori e appassionati. Ed è stato davvero fantastico vivere l’emozione di questo percorso e vederla ogni giorno negli occhi di Enrico».

Cultural Heritage 360

Oggi l’opera sta conoscendo un nuovo passo in avanti, grazie al progetto di digitalizzazione commissionato dall’assessorato al turismo del comune di Ravenna e a Laboratorio Aperto, attraverso l’associazione di promozione sociale Cultural Heritage 360. «È stato per noi un piacere accogliere Enrico a Ravenna per completare la sua opera», afferma l’assessore al turismo Giacomo Costantini: «Diverse volte ho avuto l’opportunità di confrontarmi con lui e proprio dalle problematiche dell’installazione di un’opera così mastodontica e complessa ho proposto all’artista la possibilità di digitalizzarla. Da questo spunto è nata l’opportunità di coinvolgere Cultural Heritage 360, selezionata grazie al lavoro svolto dal Laboratorio Aperto di Ravenna. Quest’iniziativa facilita la fruizione dell’opera, anche con tecniche innovative, in un successivo momento».

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