Dante 700, l'installazione di Denara alla Oriani

Il giardino della Biblioteca Oriani, dedicato a Rinaldo da Concorezzo, ospita fino al 7 luglio un’installazione dello studio Denara ispirata a Dante Alighieri: “Selva, l’esperienza si fa spazio”. L’opera fa parte delle risposte alla chiamata pubblica che l’assessorato alla Cultura del Comune di Ravenna ha lanciato ad artisti e professionisti per le celebrazioni dantesche: «Abbiamo sempre creduto nell’idea di celebrazioni capaci di mobilitare le energie creative della città», ha sottolineato l’assessora alla Cultura Elsa Signorino. Inoltre il progetto, ha proseguito l’assessora, è «oltremodo significativo e suggestivo, esemplificazione emblematica dell’attualità di Dante su cui insistiamo da sempre».

Il progetto si realizza con 45 colonne, ricoperte di materiale specchiante, che ripropongono l’idea della selva. Un’opera interattiva, dove il rapporto con il visitatore si rigenera in ogni momento, attraverso una fruizione che non è solo passiva ma intensamente partecipativa. La disposizione delle colonne, inoltre, permette di orientare il percorso all’interno della selva, in modo da avere sempre davanti la direzione della tomba di Dante. I riferimenti alla storia dell’architettura sono molteplici, come evidenziano entrambi gli architetti di Denara: all’architettura greca, innanzitutto, per il predominio dell’elemento colonna e le proporzioni che ne regolano le dimensioni. Uno sguardo va anche al mai realizzato progetto di Giuseppe Terragni e Pietro Lingeri, il “Danteum”: una proiezione in architettura della costruzione poetica della Commedia che avrebbe dovuto realizzarsi a Roma.

«Monumento architettonico e opera letteraria possono aderire in uno schema unico senza perdere in questa unione nessuna delle loro prerogative qualora ciascuno dei due fatti spirituali abbia una costruzione e una legge armonica che possano confrontarsi e legarsi in relazione geometrica o matematica di parallelismo o subordinazione». Così scriveva Terragni nella sua relazione sul progetto, anticipando tutti i fondamenti numerologici e geometrici che hanno nel tempo fatto da sfondo ai diversi omaggi al poeta.

L’installazione è accompagnata da una mostra, allestita nel chiostro della Biblioteca Oriani, con 34 fra immagini e testi – di Nicola Baldazzi e Veronica Lancoletti – che ripercorrono alcuni luoghi fisici e immaginari dell’opera dantesca, a partire dalla pineta di Classe.

La mostra e l’installazione saranno visitabili, negli orari di apertura della biblioteca, fino al 7 luglio.

www.selva2021.com

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