Dante 700, Beccaria ai chiostri francescani di Ravenna

Agli antichi Chiostri francescani di Ravenna, oggi alle 17.15 per il festival Dante 2021, Gian Luigi Beccaria, storico della lingua, accademico dei Lincei e della Crusca e noto al grande pubblico anche per la partecipazione alla trasmissione “Parola mia” di Luciano Rispoli, riceve da Nicoletta Maraschio, presidente onoraria della Crusca, il Premio Dante-Ravenna che non era stato possibile consegnargli nel 2019.

«Dante è antico e moderno»

«Fra le tante cose fatte, e le tante rimandate – afferma Beccaria –, sono davvero orgoglioso di ricevere questo premio, importante perché al di là delle celebrazioni, è proprio vero quello che dice Allen Mandelbaum, cioè che di Dante non si può fare a meno, come del pane! Inoltre è una grande emozione poter tornare a parlare davanti a un pubblico, la dimensione più consona al testo della Divina Commedia. La terzina dantesca del resto di fatto rispecchia una struttura narrativa, ha un andamento che racconta: per questo bisognerebbe recitarla, o almeno leggerla ad alta voce... un po’ come fa una docente del Liceo Carducci di Torino, che durante l’anno scolastico legge ad alta voce tutti i canti della Divina Commedia! Senza arrivare a tanto, ci si renderebbe conto però che, nonostante la distanza di sette secoli, è più complicata la lingua di Manzoni, per un italiano di oggi, di quella di Dante. Dante del resto è sempre stato antico e moderno, anche ai suoi tempi, forse perché scrive come se tutto fosse a lui contemporaneo, come se la storia non fosse evoluzione ma una serie di rappresentazioni omologhe di una stessa identità. Ma è anche da un altro punto di vista che Dante, uomo di parte e di fazione, ci sorprende, visto che, nelle ipotesi politiche formulate nel De Monarchia, sostituisce al piccolo Comune l’ampia comunità sorta in Europa dalle rovine dell’Impero romano. In una parola, con lui la cultura occidentale fa, come sosteneva Sigmund Baranski, la sua prima grande prova unitaria: anche in questo Alighieri si pone non solo come pensatore universale, ma anche come anticipatore visionario di realtà non realizzate ancora neppure nel nostro XXI secolo!».

“Dante-Liszt” per Campanella.

A seguire sarà presentato il graffito dantesco Malebolge per sempre, opera di Cuboliquido, lo street artist che lavora con tecniche anamorfiche per ottenere sorprendenti inganni ottici ed effetti tridimensionali, e alle 21 la serata Dante-Liszt vede impegnato uno dei maggiori interpreti del compositore ungherese, Michele Campanella. Il maestro è affiancato dalla pianista Monica Leone e dalle soliste dell’Accademia d’Arte Lirica di Osimo alla scoperta del rapporto profondo fra Liszt e la Commedia. In scena anche Sonia Bergamasco, Nastro d’argento per “La meglio gioventù” di Marco Bellocchio e Livia del “Commissario Montalbano”, nonché a sua volta pianista.

Info: 351 6388442
www.dante2021.it

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