Dalle piadinerie alle gelatierie: ecco il nuovo contratto nazionale

Cesena

Il 6 dicembre, nella sede della Confederazione nazionale dell’Artigianato e della piccola e media impresa a Roma, è stato firmato da Fai Cisl, Flai Cgil, Uila Uil, Confartigianato, Cna, Casa e Claai, l’accordo di rinnovo del Ccnl artigianato area alimentazione e panificazione 2019-2022, scaduto il 31 dicembre 2018, che interessa circa 30 mila aziende e più di 100 mila lavoratrici e lavoratori. “La pandemia ha di certo rallentato i molti rinnovi contrattuali, ma l’impegno unitario sui tavoli di trattativa ha portato ad un buon risultato anche per questo settore”.

Finalmente anche i lavoratori di produzioni artigianali, come piadinerie, gelaterie, pizzerie da asporto, rosticcerie, pasticcerie, salumifici artigianali, panifici artigianali, vedono rinnovato il loro contratto nazionale.

L’accordo vede un incremento economico del 4,7% pari a 77 euro a regime per il livello 3A per il settore alimentazione e di 74 euro per il livello A2 del settore panificazione, che saranno erogati a partire dal 1 novembre 2021. Ad integrale copertura del periodo di vacanza contrattuale, sarà inoltre corrisposto un importo forfettario ‘una tantum’ di 140 euro per entrambi i settori.

Dal punto di vista normativo, si sottolineano molteplici novità: il rilancio dell’Osservatorio di settore cui viene affidato anche il monitoraggio della contrattazione di secondo livello, degli  accordi territoriali e di distretto; l’aumento delle ore retribuite per la formazione continua (da 32 a 40) oltre alla possibilità di utilizzare le 150 ore riconosciute nell’ambito del diritto allo studio, anche per corsi di lingua italiana per i lavoratori stranieri.

Importanti novità sul versante del welfare: è stata prevista la possibilità per la madre lavoratrice e il padre mono-affidatario di richiedere il prolungamento del periodo di esenzione dal lavoro notturno per sei mesi continuativi, a partire dal terzo anno del figlio; la facoltà di ottenere l’anticipo del Tfr nella misura del 30% nei periodi di astensione facoltativa dal lavoro per maternità/paternità; l’introduzione di forme di flessibilità nell’orario di entrata e uscita per i genitori con figli fino a tre anni di età e per coloro che sono impegnati nell’inserimento all’asilo.

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