Dall'Ucraina a Cesena, la nuova vita del 14enne Myron: ora gioca centravanti con i bianconeri

Quando è cominciata la guerra Myron non si trovava a Kiev, ma a Leopoli. Ci era arrivato la sera prima con la sua squadra per disputare un torneo di calcio. Myron compie oggi 14 anni ed è un piccolo talento del calcio. A Kiev faceva parte della riserva olimpica, una sorta di accademia sportiva per giovani promesse. Adesso invece si allena all’Accademia Calcio Cesena a Martorano. Myron e la sua squadra erano arrivati a Leopoli il 23 febbraio, il giorno prima dell’invasione: «Siamo andati a letto e la mattina era cominciata la guerra», sintetizza Myron. A Cesena è ospite di Fiorenzo Foschini. La sua nonna Ludmilla lavora nella casa di Foschini da quasi vent’anni e quando la guerra è cominciata Fiorenzo e Ludmilla si sono attivati subito per poterli accogliere. Julia, la mamma di Myron, è originaria di Cherkassy ed è qui che hanno vissuto sino a quando Myron non si è trasferito a Kiev perché era stato selezionato nella riserva olimpica. «Avevano comprato un appartamento a Kiev e vivevano lì da qualche anno», racconta Ludmilla. Ora quell’appartamento non esiste più: «Il giorno dopo il loro arrivo a Cesena, un’amica di Myron gli ha mandato le foto del loro palazzo: era stato centrato da un missile». La paura nei primi giorni di guerra era tantissima. I bambini della squadra di Myron erano bloccati a Leopoli con l’allenatore in attesa di capire cosa fosse più sicuro fare: «Immagina quanto deve essere stato tremendo per loro anche solo rivedere le strade che avevano percorso solo qualche giorno prima in pullman, tutte rovinate dalle bombe», commenta Ludmilla. Julia, la mamma di Myron, racconta ancora Ludmilla, in quei giorni «piangeva sempre. Era tornata a Cherkassy dai suoi genitori e aspettava che tornasse il figlio da Leopoli. Io invece le ho detto: non piangere, vai a ovest, prendi tuo figlio e venite da me». Così hanno fatto. Julia con due amiche e Myron ha lasciato l’Ucraina dal confine rumeno e ha raggiunto la suocera a Cesena. La casa di Fiorenzo era diventata affollata, così si sono rivolti alla Croce Rossa che li ha aiutati a trovare una soluzione: «Julia e le sue due amiche vivono con delle suore a San Carlo, è una bella casa, sono molto contente. Julia vorrebbe cominciare a lavorare, ma ancora non le è arrivato il permesso di soggiorno, sono arrivate tante domande, ci vorrà un po’». In Ucraina sono rimasti il figlio di Ludmilla, il padre di Myron: «lo sentiamo ogni giorno - racconta - e gli mandiamo foto per tirargli su il morale». Ed è rimasta la sua mamma: «Ha 84 anni, non vuole andarsene, sto provando a convincerla a venire qua almeno per un po’». Invece nonna e nipote vivono con Fiorenzo. Myron divide la sua vita scolastica tra le lezioni italiane e quelle ucraine: «Tre giorni frequento la seconda alla media Pascoli, gli altri tre, invece seguo le lezioni online della mia scuola». «Così non perde l’ucraino e il passaggio all’italiano è più morbido», spiega la nonna. Lo sport Myron è una faccenda seria: «Tutte le mattine si sveglia alle 5.45 per andare a correre prima della scuola». Myron racconta di trovarsi benissimo sia a scuola che alla Accademia Calcio dove lo allena Adriano Piraccini. L’accoglienza anche in questo caso, «è stata straordinaria». Ha anche già debuttato in qualche partita: «Gioca con il numero 9, centravanti», riferisce Fiorenzo, che insieme a Ludmilla è andato a vederlo giocare. Myron è determinato a rimane: «Non voglio tornare in Ucraina, voglio stare qui, imparare l’italiano e un giorno andare a vivere a Milano o Torino», spiega risoluto.

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