Da Unigrà a Unitec: ecco le aziende ravennati con partecipazioni in Russia

Oltre alla Marini spa di Alfonsine, con una vera e propria filiale russa, si sommano altre sette aziende della provincia di Ravenna che detengono partecipazioni in aziende russe, stando ai dati in possesso della Camera di Commercio di Ravenna. Imprese che vivono tutte le difficoltà date dalle restrizioni volute dall’Unione Europea per togliere ossigeno alla campagna bellica voluta da Vladimir Putin. E che devono però gestire anche la risposta della parte inversa. Da parte della Federazione Russa infatti ora si medita. Proprio il ceo della Marini, l’ingegner Luca Camprini, aveva espresso tutte le proprie preoccupazioni in un’intervista rilasciata ieri al Corriere Romagna.

Le previsioni

Secondo vari analisti internazionali la possibilità concreta è quella di una ritorsione che possa indurre Mosca a acquisire le aziende presenti in territorio russo, nazionalizzandole. Un problema secondario per chi non detiene asset in loco, come le aziende ravennati, ma che è indicativo della tensione esistente. Tra i gruppi che detengono partecipazioni nei due paesi in conflitto c’è per esempio la Unigrà srl. La realtà del ramo food di Conselice ha infatti una consociata in Ucraina e sin dagli anni ’90 detiene una società di distribuzione in Russia, la Zao Unigrà. Anche la lughese Unitec spa, gruppo internazionale specializzato nella progettazione e realizzazione macchinari a servizio dell’ortofrutta, ha una filiale operativa nella Federazione russa. E se un piede in Russia ce l’ha anche Aqseptence group srl che nel Lughese produce depuratori per liquidi e gas per uso non domestico, il filo che lega la Bassa Romagna all’Est è rappresentato anche dalla Minardi Piume. Anche l’azienda che dal 1916 produce piumini a Lugo detiene una partecipazione in Russia. Nel porto di Ravenna invece Marisped srl, della galassia Setramar, sin dal ’96 è operatore strategico per il gruppo ravennate sulla Federazione Russia, oltre che Ucraina e Kazakhstan. Ed anche per il gruppo Rosetti, sia per Rosetti Marino spa e Rosfin spa, c’è una società controllata che fa da hub commerciale per l’impresa del ramo oil&gas: «Per ora proseguiamo con il nostro progetto nel mar Baltico», testimonia Oscar Guerra. I contatti dell’azienda ravennate del settore upstream sono in prevalenza con Lukoil, unico colosso russo in aperto dissenso con la guerra. «I nostri dipendenti italiani però sono già rimpatriati. Sulle paventate nazionalizzazioni non siamo preoccupati – conclude Guerra –. Non abbiamo asset in loco».

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui