Da Forlì a Tarifa, zaino in spalla, percorrendo a piedi circa 2.300 chilometri di sentieri. È l’impresa che Mattia Molinari compirà a partire da mercoledì quando partirà per un viaggio di circa tre mesi e mezzo di cammino che lo porterà dal mediterraneo all’oceano. «Partirò da San Martino in strada – racconta il 34enne forlivese – per andare sulla costa atlantica spagnola. Mi muoverò sui sentieri europei. Mi sono studiato un percorso mio che altro non è che la concatenazione di alcuni di questi sentieri». Le prime due tappe, mercoledì e giovedì, si snoderanno lungo il cammino di Assisi. «Salirò da Forlì fino a Dovadola – racconta – e poi raggiungerò San Benedetto in Alpe. Imboccherò poi il “sentiero Italia” che divide la Romagna dalla Toscana e lo percorrerò fino alla Liguria dove inizia l’alta via delle Alpi liguri che mi condurrà in Francia». In territorio francese, seguirà quindi il sentiero E4 percorrendo parallelamente la costa spagnola. Mattia dovrà quindi attraversare i Pirenei catalani e, dopo essere passato al nord di Barcellona e Valencia, andrà dritto fino a Granada superando la Sierra Nevada. A quel punto, tagliando a sud, giungerà fino a Tarifa, il punto più a sud dell’Europa continentale.
L’equipaggiamento che avrà con sé dovrà tenere conto delle differenti altitudini e dunque delle condizioni meteo. «Parto con vestiti abbastanza pesanti tenendo conto anche di avere con me anche qualcosa di adattabile a climi un po’ più caldi come quelli primaverili. Lungo il cammino, incontrerò amici, soprattutto in Francia e in Spagna e probabilmente, a un certo punto, abbandonerò qualcosa a casa loro per alleggerirmi magari delle cose termiche». Mattia ha previsto di percorrere una media di 15 chilometri al giorno ma, naturalmente, tutto dipenderà dal percorso: «Nel sud della Francia – esemplifica – le distanze sono molto più percorribili mentre in Appennino camminerò meno. Attualmente c’è ancora neve e dunque la distanza che percorrerò sarà molto variabile ma andrà dai 15 ai 30 chilometri al giorno. Ho tutto l’equipaggiamento per essere autonomo almeno per 4 giorni – spiega – considerando che incontrerò sorgenti, ho con me un filtro per l’acqua che mi permette di berla sul luogo. Lungo il sentiero, soprattutto per i primi 40 giorni che saranno quelli in territorio montano, ci sono bivacchi sempre aperti che sfrutterò sicuramente. Una volta arrivato in Francia e Spagna, utilizzerò anche il CouchSurfing e dunque sarò ospitato».
Questa non è la prima volta che Mattia va alla scoperta del mondo. «È il primo viaggio così lungo a piedi. Ho fatto il cammino di Santiago, l’Irlanda cost to cost e un viaggio in est Europa un po’ a piedi e un po’ in autostop, ma nulla di così lungo».
Il sogno di partire per quello che Mattia definisce “il grande viaggio” lo culla da tempo. E a spingere il 34enne forlivese è qualcosa che non ha niente a che fare con il mero raggiungimento di una meta. «Sono portavoce dell’organizzazione non lucrativa di utilità sociale che si chiama “In your shoes”. Da tempo, poi, sogno di partire per un viaggio per il quale non so bene quando tornerò. A spingermi è il concetto di presenza e di vivere un po’ come se la meta fosse sotto ogni passo. La destinazione sono due coordinate, due scuse per mettersi in cammino ma in realtà godersi un viaggio è godersi la vita, vivere come se non ci fosse un obiettivo reale ma essere presenti, viversi le sensazioni fisiche e le emozioni. Questa è la mia filosofia di vita».

Da Forlì a Tarifa, 2.300 km a piedi sui sentieri: “Godersi un viaggio è godersi la vita”
