Da area dismessa a Polo energetico e sostenibile

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Entro la fine dell’anno arriverà il campo fotovoltaico. E, se l’attività autorizzativa dovesse vedere rispettati i tempi, fra la prima e la seconda parte del 2024 sarà il momento della piattaforma di biorecupero dei terreni e di quella di trattamento dei rifiuti speciali. Il progetto Ponticelle continua a procedere. Si tratta di un’iniziativa per la riqualificazione produttiva di un’area industriale dismessa che, dopo un risanamento ambientale, diventerà un polo per la bonifica sostenibile, la valorizzazione dei rifiuti e la produzione di energia green.

Un progetto Eni (con una larga parte che vede una partnership forte di Hera) che si trova in una posizione strategica al confine esterno del petrolchimico dove si stanno riutilizzando e valorizzando aree già antropizzate. Un’area su cui è già stato effettuato da Eni Rewind (proprietaria del terreno) l’intervento ambientale di messa in sicurezza permanente con il capping (la ricopertura) di 18 ettari dei 26 complessivi. Con il completamento delle attività ambientali è iniziata la fase di valorizzazione dello spazio, che prevede un impianto fotovoltaico con sistema di accumulo dell’energia prodotta, già autorizzato dagli enti, una piattaforma di bio recupero dei terreni e una piattaforma polifunzionale per il trattamento dei rifiuti industriali che verrà realizzata da Hea, società paritetica costituita nel marzo 2021 da Eni Rewind e Herambiente. Per quello che riguarda la realizzazione dell’impianto fotovoltaico, autorizzata nel gennaio 2021, verrà effettuata da Eni New Energy, società di Plenitude dedicata allo sviluppo delle energie rinnovabili, su 11 ettari. L’opera prevede la realizzazione di un impianto fotovoltaico a inseguimento solare, della potenza di 5,6 MWp con annesso uno storage lab per l’accumulo di energia della potenza di 1 MW. Effettuate le attività di progettazione e di affidamento delle gare d’appalto, si procederà con l’apertura del cantiere, prevista entro fine 2022. Nell’ottobre 2021, intanto, era stata presentata l’istanza Paur (Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale) congiunta per la realizzazione della piattaforma Eni Rewind di bio recupero dei terreni e per la piattaforma polifunzionale. Quest’ultimo impianto, che andrà in sostituzione dell’attuale piattaforma di Hasi (Herambiente Servizi Industriali, in via Romea a Ravenna), ha l’obiettivo di dare un contributo concreto alla strutturale carenza di impianti in Italia e anche in Emilia-Romagna per la gestione dei rifiuti speciali e di massimizzare il recupero di materia e di energia degli scarti industriali raccolti.

Con la piattaforma di recupero dei terreni si conta di trattare, annualmente, 80 mila tonnellate di materiali. Il tutto attraverso la biodegradazione aerobica (con l’utilizzo, quindi, di batteri) e al recupero dei suoli contaminati da idrocarburi, provenienti prioritariamente dalla bonifica delle stazioni di servizio., Sui tre ettari di intervento prenderà posto anche un bio laboratorio in grado di effettuare verifiche analitiche preventive sulla conformità dei rifiuti in ingresso nell’impianto e indagini periodiche di monitoraggio dei processi di bioremediation. L’avvio, fermo restando l’ottenimento delle autorizzazioni, è stimato entro il primo semestre del 2024. Nel secondo semestre invece si spera di avviare l’impianto polifunzionale Hea (Hera ed Eni per l’ambiente): altri tre ettari per la gestione di rifiuti industriali. La capacità di gestione sarà di 60mila tonnellate, con l’obiettivo di minimizzare lo smaltimento dei rifiuti, favorendo il recupero di energia e di materia.

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