Montiano, Augusta e Antonio sposi da 60 anni: «Quel giorno arrivai a messa già iniziata»

MONTIANO
Giorgio Magnani
Nozze di diamante per Augusta Santerini e Antonio Gasperini, 86 anni ciascuno. Un matrimonio il loro, che domani raggiungerà il traguardo dei 60 anni, ma a cui quella fatidica domenica, lo sposo arrivò in gran ritardo.
Due sposi speciali
Augusta Santini è nata nel 1938 a Sarsina, ha insegnato per 30 anni. Gasperini è nato nel 1939 a Montiano, in pensione dopo 38 anni di lavoro ed aver insegnato anche in Belgio e Svizzera. Si erano conosciuti nel 1962 quando a Roncofreddo lei teneva la scuola serale. Oggi vivono tra Montiano, hanno due figli che gli hanno dato alcuni nipoti. Antonio è conosciuto anche per le numerose poesie pubblicate su riviste letterarie, come vincitore di oltre cento concorsi poetici, e per i 10 libri dati alle stampe (6 in dialetto e 4 in italiano). Con gli ultimi volumi ha anche adottato l’innovativa vendita a Km zero, ossia la vendita direttamente da casa, dove ha allestito un angolo del suo giardino prospiciente la strada provinciale, con il cartello di “Poesia a Km zero”.
La triplice autorizzazione
Entrambi diplomati maestri hanno iniziato la strada della cattedra in salita: lui a Martinengo (Bergamo) e lei a Grauno, piccola frazione di 140 abitanti in Comune di Altavalle (Trento). Un talento, quello per superare le difficoltà, che è tornato utili anche quando decisero di sposarsi. Il 16 maggio 1965 si sono sposati sul colle di Polenta (Bertinoro), nella chiesa famosa per la poesia di Giosuè Carducci dedicata a Dante che qui fece una tappa della sua vita. I due coniugi quindi volevano quella chiesa “poetica” e dovettero chiedere il via libera a tre diocesi, provenendo loro da due diocesi diverse, visto che Sarsina e Cesena erano ancora divise.
Una giornata rocambolesca
Fu in salita anche il giorno della cerimonia: «A quei tempi oltre a fare l’insegnante davo una mano a mio padre che aveva un magazzino della frutta – racconta divertito Gasperini -. Quella domenica doveva far partire i camion con la frutta per Milano. Ma il ragioniere di domenica era di riposo e quindi toccò a me preparare i documenti di vendita e trasporto. Quando finalmente terminò quel compito con mio fratello, in macchina, ci dirigemmo veloci verso la chiesa di Polenta. Ma a Cesena, proprio quella domenica, era arrivato il cardinale e arcivescovo di Bologna Giacomo Lercaro e le strade erano chiuse dalla polizia. Così, pur ricorrendo a strade secondarie, arrivai in ritardo alla messa. Il parroco di Polenta aveva già iniziato da 10 minuti, con Augusta e tutti i parenti preoccupati di cosa poteva essermi successo. Percorremmo il tappeto rosso a messa iniziata, ma tra il sollievo dei parenti». Terminata la messa di corsa al pranzo nuziale a Cesenatico, «Partimmo subito dopo per l’Isola d’Elba in viaggio di nozze», partirono con la Fiat Cinquecento di lei, acquistata grazie ai soldi delle scuole serali, allora molto frequentate dagli adulti analfabeti che desideravano prendere la licenza elementare. «Per la seconda volta nella giornata lasciammo i parenti di mia moglie di stucco: partimmo senza neanche avere il tempo di mostrare la nostra casa a Montiano». Pieno di ricordi, ma decisamente con meno imprevisti e sorprese il 60° anniversario: «L’abbiamo festeggiato nei giorni scorsi in occasione della festa della famiglia».