Rimini. Le strisce pedonali per l’amore perduto


Dopo Fleximan e Dossoman, ecco che arriva Strisciaboy. Non c’è pace per le strade riminesi. Dopo i tre episodi di via Orsoleto che hanno visto ridurre a pezzi altrettanti dissuasori di velocità e l’autovelox sradicato a Poggio Torriana, è la volta delle strisce pedonali imbrattate presso il cancello del liceo Serpieri di Viserba che si affaccia sulla via Sacramora. Si tratta dell’ennesimo vandalismo che ricadrà sulla collettività per costi di pulizia e ripristino della carrreggiata, eppure stavolta strappa un sorriso. Piú che un vendicatore alla Joker, l’autore sembra infatti un adolescente imbranato tipo Clark Kent, il che facilita l’identificazione, anche se usa la segnaletica come un bloc-notes o un pentagramma con tanto di righe bell’e pronte.
Cuore infranto
Due gli episodi registrati negli ultimi giorni con la costante della medesima grafia a caratteri cubitali e uno struggente messaggio d’amore. Un Romeo, rimasto finora anonimo, o una Giulietta coraggiosa che si è armata di bomboletta spray nera come la notte, per lanciare i suoi sos al mondo.
All’inizio fu “Mi manchi, mi manchi”, pensiero reso poi più articolato al secondo tentativo: “Mi manchi e non so come fare senz...”. A scatenare la preoccupazione dei passanti è stata proprio la mancanza della “A” finale. Per spiegare l’arcano, alcuni hanno immaginato l’arrivo delle forze dell’ordine e una salata multa, altri invece confidano che il poeta di turno sia scappato appena in tempo per evitare un investimento. I più romantici sperano infine nel lieto fine e che il (quasi) sonetto sia stato interrotto dall’arrivo della dolce metà, allertata da TikTok e un video in diretta, decisa a ringraziare con un bacio degno dei Ferragnez prima della rottura.
Chi è chi
Nel frattempo è partito il totoscuola. Visto che la segnaletica conduce alle pensiline di molte linee bus a due passi dal polo scolastico, docenti e allievi si chiedono a quale istituto appartenga il/la dedicatari* dell’accorato appello ma per districarsi tra i numerosi corsi del Serpieri e dell’Einaudi-Molari non viene in soccorso neppure un nome. Di certo il graffitaro voleva attirare l’attenzione di chi gli ha inferto il benservito, fin dall’arrivo a scuola, alle prime luci del mattino. Chissà se c’è riuscito. Viserba trattiene il fiato, incrociando le dita.