Partendo dal progenitore del 1640 è riuscita a scoprire e riunire parenti e i discendenti nel 2024

Con un’approfondita ricerca storica prima e con un paziente lavoro di ricerca di contatti e residenze poi, una cesenate è riuscita a “far ritrovare” i romagnoli (prevalentemente delle frazioni periferiche cesenati e ravennati) discendenti della famiglia Zarri: i “muleis” com’erano soprannominati, il cui unico progenitore era nato nel 1640 e vissuto fino ai primi del 1700.
Roberta (che di cognome fa Urbini perché Zarri è invece il cognome di sua madre) ha ricomposto passo passo l’albero genealogico di tutti coloro che hanno in comune “nel sangue” i geni del capostipite: ossia Pietro Martire Zarri, morto nel 1705. «Alcuni dei partecipanti all’incontro che ne è seguito - spiega Roberta - hanno i bisnonni che erano fratelli, altri hanno in comune il 6° avo»
Un lavoro di ricerca che non è stato facile: per comporre l’albero genealogico e scrivere la storia della famiglia Zarri è stato necessario rintracciare componenti distribuiti (perché nel tempo vissuti) tra le zone di Santa Maria Nuova, Pievesestina, Sant’Andrea in Bagnolo, San Pietro in Guardiano e Diegaro.
Alla fine, nei giorni scorsi, un gruppetto di discendenti si sono incontrati per conoscersi. «Alcuni di loro non hanno neanche il cognome Zarri poiché sono discendenti da parte di madre o di nonna - spiega Roberta - Abbiamo scelto come punto per vedersi San Pietro in Campiano ed il 112 caffè: perché alcuni erano del posto, altri venivano da Ravenna e da Savio e quindi ci trovavamo in una posizione baricentrica rispetto a Cesena».
L’albero genealogico non è completo: purtroppo, non è stato possibile trovare tutto. «Le ricerche storiche le ho effettuate presso gli archivi diocesani di Cesena e di Ravenna, in diverse parrocchie come a San Zaccaria e Pievesestina. Poi un po’ di dati li ho ritrovati sul sito “Antenati” e così che sono pian piano risalita dal periodo 1640 fino ai giorni nostri. Dai dati raccolti ho redatto l’albero genealogico, un fascicolo con schede suddivise per famiglia e un libro con la storia della famiglia soprannominata muleis. L’incontro finale è stato interessante ed i “cugini” (alcuni non si conoscevano affatto, nemmeno di vista) si sono scambiati aneddoti ed hanno passato piacevolmente un po’ di tempo assieme».