Per sentirsi parte di una comunità sono sufficienti volontà e curiosità. Fattori utili a percepire i dettagli che, spesso, nemmeno chi in quella comunità è nato e cresciuto fatica a cogliere. Da questi presupposti è nata l’idea di Giovanni Baldo, titolare della tabaccheria “La Pipa” di via Zeffirino Re. Lui, lombardo di Cantù, è giunto in Romagna in seguito al matrimonio con la moglie Elena e da grande osservatore e appassionato di storia e arte ha notato fin da subito la ricchezza custodita nella città che lo ospita da oltre vent’anni. Partendo dal desiderio di portare alla scoperta dei turisti, ma «anche di molti cesenati» dichiara con un sorriso eloquente, il patrimonio storico culturale di Cesena, ha trasformato il suo amore per la città in qualcosa di materiale: una collezione di calamite artigianali su pietra raffiguranti luoghi, monumenti, edifici e personaggi iconici della città.
Il più classico dei “ricordi” per qualsiasi turista, per Giovanni ha assunto un valore più profondo. «Cesena è ricca di bellezza – sottolinea Baldo –come la Chiesa di Santa Cristina, che non capisco perché rimanga aperta solo nel weekend, o il Santuario di Santa Maria del Suffragio (collocato davanti al suo negozio, ndr), meta, ogni anno, di studenti dall’Accademia delle Belle Arti di Firenze per fotografare i meravigliosi interni di epoca barocca. Cesena offre un panorama artistico e storico importante. Eppure, questa bellezza o non è conosciuta o viene nascosta dagli stessi abitanti».
L’idea di Giovanni era il tentativo di mostrare il reale valore della città che l’ha adottato. «I negozi vendono molte calamite preconfezionate, ma non mi piacciono – spiega –. Il mio obiettivo era quello di creare ricordi di scorci diversi della città. Così, insieme all’aiuto indispensabile di mia moglie Elena, ho iniziato a fabbricarmi da solo souvenir che rappresentassero Cesena e la sua storia, come: la statua di Maurizio Bufalini, il cavalluccio versione punk del Cesena per i fanatici del calcio, il Ponte Vecchio, la Basilica del Monte». E il riconoscimento del pubblico non si è fatto attendere. Tanto da ricevere, persino, delle commissioni. «Con il consiglio di Lelio Burgini ho immortalato su una calamita, in vista del bicentenario dalla nascita, anche la famosa cantante lirica Marietta Alboni, conosciuta dai cesenati perché ha abitato qua».
Come tutte le esperienze, l’essenza non risiede nel risultato. «Il lavoro comincia dal fotografare il soggetto – spiega Baldo – e poi procedo allo schizzo con colori a pastello. In seguito, mia moglie stampa le basi del progetto e le monta per creare la calamita. Niente sarebbe possibile senza il suo aiuto: io sono umile braccio, la mente è sempre e solo lei», dice ridendo.
“La Pipa” è un variegato contenitore di cimeli artigianali. Ciascuno con la sua storia. «Mi è sempre piaciuto costruire oggetti per i miei clienti. Come questo porta-sigari (lo mostra, ndr), che spesso regalo agli affezionati fumatori. Oppure questa tabula con disegnata la cartina di Cesena». Ma il fiore all’occhiello della sua manualità è custodito in una teca di vetro. «È la mappa della città antica che più mi inorgoglisce. L’ho ricostruita riscoprendo anche il bello della ricerca. È piaciuta tantissimo». Prossima creazione? «Mi piacerebbe disegnare Cesare Borgia, duca del Ducato di Romagna nel ’500».
Nell’eccentricità che lo contraddistingue e nella semplicità delle sue idee, Giovanni Baldo da Cantù ha insegnato che, in fondo, per conoscere una città non servono tanti sforzi. «Basta guardarsi attorno. E una leggera dose di coraggio».