Aborto in Emilia-Romagna, forte calo degli obiettori di coscienza

BOLOGNA. Calano gli obiettori di coscienza anti-abortisti negli ospedali dell’Emilia-Romagna. A fornire i dati aggiornati è stato stamane al question time l’assessore regionale alla Sanità Raffaele Donini. «In Emilia-Romagna- afferma Donini- è garantita l’autodeterminazione della donna in materia di interruzione volontaria di gravidanza e i dati lo confermano: in Emilia-Romagna i ginecologi obiettori di coscienza erano il 53,7% nel 2018 e nel 2022 sono il 39,5%, così come gli anestesisti sono passati dal 32,2% del 2018 al 25,9% del 2022 e anche il 2023, benché i dati ufficiali non siano ancora stati pubblicati, confermano il trend del calo degli obiettori di coscienza».
Soddisfatta Silvia Zamboni dei Verdi, che aveva interpellato l’assessore sull’argomento. «Oggi- dice Zamboni- ho appreso con soddisfazione dall’assessore Donini che in base agli ultimi dati disponibili si registra un progressivo calo di obiettori in tutte le professioni sanitarie, mediche e non mediche. In merito ai dati del 2023, non ancora pubblicati perché in corso di redazione, l’assessore Donini ha anticipato che il calo prosegue, confermando il trend osservato negli ultimi cinque anni. In attesa di valutare più approfonditamente i dati ufficiali del 2023 che saranno disponibili a breve- conclude la consigliera dei Verdi- ho preso atto con rammarico che i dati degli obiettori non sono ancora disaggregati e accessibili per le singole strutture, come avviene nella sola Ausl di Reggio Emilia». Rispondendo al Pd, Donini ha anche fornito le cifre sull’attività dei 178 consultori regionali. Nel 2022 hanno avuto accesso ai consultori oltre 120.000 persone, «di cui però solo poco più del 2% per motivi legati all’interruzione volontaria anticipata di gravidanza».