"Curami l'anima": Elisa Rodolfi, fado e non solo al Petrella

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L’ultima volta al Petrella è stata a novembre, ospite del progetto al femminile “Ringrazia che sono una signora”. Questa sera alle 21.30 Elisa Ridolfi (1978) da Fano, raffinata cantante che si è fatta strada come voce del fado portoghese, si ripresenta nel teatro longianese con un progetto tutto suo, in anteprima nazionale. È Curami l’anima, registrazioni su cuore e fibra, titolo del cd realizzato nel 2020 ma solo adesso portato sulla ribalta. Con lei sul palco una nutrita formazione di dieci valenti interpreti musicali. Suonano Marco Zanotti percussioni, Matteo Moretti basso acustico, al pianoforte Andrea Langer e Stefania Paterniani (pure lei applaudita nel concerto di tre mesi fa), Alessandro D’Alessandro organetto diatonico, Massimo Valentini sax soprano, i noti fratelli Andrea Costa violino e Gionata Costa violoncello, e Antonella Sabatini. Come guest un pezzo da novanta della cura di cantanti e musicisti italiani quale è Antonio “Tony” Canto che interviene con chitarra classica. È dunque un ensemble raro a vedersi in un’unica sera sullo stesso palco. Per Ridolfi è la terza volta al Petrella dopo i concerti del 2001 (O fado) con Marco Poeta, quello del 2009 “Canta me o fado” con Peppe Servillo, e stasera con Tony Canto. L’artista fa ascoltare una vicenda interpretativa che, al di là del fado, ricerca una storia più personale nella musica e canzone, anche autoriale.

Quali novità Elisa fa convivere nel suo disco e nell’anteprima concertistica?

«Stasera siamo in tanti, praticamente un’orchestra. Verso i 40 anni ho sentito l’esigenza di raccogliere alcuni incontri avvenuti, e personalità musicali con le quali sono nate idee, melodie, pezzi, per realizzare qualcosa di fruibile per la collettività. Ciò che per me, tengo a sottolineare, è davvero importante, è il processo creativo; quando il disco è pronto è finita (ride), continuo a farlo vivere nei concerti ma la parte più interessante è il processo creativo, quando avvengono le cose».

Ci racconti se questo processo ha davvero prodotto un disco curativo come il titolo scelto sta a indicare.

«“Curami l’anima” è il titolo di una canzone dell’album, era già pronto nel 2020 ma fermato dal covid. Non pensavo di intitolarlo così. Si deve all’editore Squilibri di Roma che, dopo averlo ascoltato mi ha detto: “Secondo me questo disco è curativo, un brano si chiama “Curami l’anima”, non esiterei a dargli questo titolo”. Siamo stati capaci di curarci il corpo ma abbiamo massacrato le anime, e dunque questo titolo mi convince. Tanto più ora che possiamo finalmente presentarlo in libertà».

Che dire delle collaborazioni superlative dell’opera?

«Fanno parte della bellezza del processo creativo che più mi appaga. Il messinese Tony Canto è una figura di eccellenza nella musica, ha collaborato con grandi nomi ed è noto in Brasile per la sua bossa nova. Mi ha seguita come produttore artistico, insieme abbiamo costruito il disco con un lavoro curativo per entrambi. Nel cd c’è pure un duetto con Eugenio Finardi, “A tutte le lingue del mondo” in italiano e in portoghese. Finardi era con me nel progetto del 2001, siamo rimasti in buoni rapporti, gli ho proposto di duettare insieme con il fado portoghese e mi ha accompagnata. Un altro grande ospite del cd è il violoncellista brasiliano Jaques Morelenbaum produttore di Caetano Veloso che ho incontrato a Lisbona dove stava producendo il disco di Mariza, famosa cantante di fado. Stasera omaggio Tony cantando un brano siciliano, eseguo pure la “Tonada de Luna Llena” del venezuelano Simon Diaz per pianoforte e voce, e l’argentina “Todo Cambia”».

E il fado che l’ha fatta conoscere che ruolo occupa?

«Il fado ho smesso di incarnarlo, ma ho cominciato a raccontarlo con autenticità, perché storia intimamente legata al mio percorso. Sentivo il bisogno di ampliare la mia timbrica espressiva, di misurarmi con nuovi habitat interiori scalpitanti. Ho cambiato l’aspetto timbrico del fado, meno legato ora alla tradizione, ho iniziato a comporre, ho collaborato con gli argentini Del Barrio, mia fucina artistica con cui mi sono lanciata nell’improvvisazione, ho esplorato nuove strade. Felice ora di avere vissuto, grazie a tanti incontri, la nascita del mio nuovo disco; adesso devo curarlo io attraverso i concerti live».

Biglietti da 15 a 10 euro.

Info: 0547 666008

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