Cuoca da 60 anni nel ristorante di Pieve di Rivoschio: "Mai una vacanza, che gioia quando apprezzano le mie tagliatelle"

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Marina ha 83 anni e da 60 anni è la cuoca del ristorante Caselli a Pieve di Rivoschio. Lei e il marito (89 anni) conducono anche il bar, dove si fermano ciclisti, automobilisti, avventori della domenica e residenti. Cosa sarebbe questo paesino senza di loro? Senz’altro morirebbe perché sono gli ultimi ad arrendersi, di fronte a uno spopolamento che dagli anni Ottanta ha fatto il vuoto. «Ho iniziato a fare la sfoglia da bambina - racconta Marina -, tanto che non arrivavo neanche al tagliere. Abitavo qui vicino, poi mi sono stabilita a Pieve di Rivoschio insieme a mio marito e non me ne sono più andata. Eravamo in 11 della famiglia a condurre il ristorante e pure il forno. In tutti questi anni non ho fatto nemmeno un viaggio, non mi importa, conta solo che i clienti apprezzino le mie tagliatelle». Già, le tagliatelle: per i clienti sono le migliori della Romagna. Nel ristorante Caselli il tempo si è fermato. C’è ancora la cabina del telefono, non esistono Wi-Fi e pos, la copertura del cellulare è inesistente: zero tacche. Eppure chi viene quassù rimane estasiato da quella saletta anni Cinquanta dove a ogni battito di porta il figlio di Marina entra con un piatto fumante. Lei si alza alle 4 del mattino per tirare la sfoglia e preparare la spianata, tutto a mano in un paese dove non c’è neanche più il negozio di alimentari. Il coniglio arrosto però occorre ordinarlo, ma è una delizia del palato. E per fare il pane l’unico forno è quello della cucina. Dice che così si mantiene giovane. Si siede fra i clienti e racconta una storia che fa tenerezza, ci si chiede quante azdore a 83 anni trovino ancora la forza e la voglia per cucinare. Intanto l’osteria naviga fra sogno e realtà: a risvegliare gli avventori ci pensa Caselli quando parla delle bollette da pagare, ma l’orologio al muro è fermo da anni. Un premio però la cuoca longeva se lo meriterebbe, e parte un appello al sindaco di Sarsina Cangini: «Non facciamo morire questo paradiso».

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