Cultura

Seguendo il filo di Arianna con Nadia Furlan domenica a Santarcangelo per “Libra”

SANTARCANGELO.

«L’arte è anche quella di vivere e il lavoro intorno alla parole non finisce mai» dice Miresa Turci curatrice di “Libra”, rassegna di incontri al via con la 33esima edizione l’11 maggio (16.30) alla quattrocentesca Celletta Zampeschi di Santarcangelo (via della Cella 9, ingresso libero). “Il filo di Arianna” è il titolo di questa edizione della manifestazione che in oltre tre decenni, a cura dell’associazione dedicata alla memoria e all’opera del pittore Giulio Turci (1917-1978), si è affermata come un sempre vivace e seguito cenacolo di dibattito animato da illustri relatori come Maria Teresa Giuffrè, Dacia Maraini, Margherita Hack, Marina Colonna Di Paliano, Monica Farneti, Daniele Del Giudice. Sempre all’insegna di far sì che l’elaborazione di contenuti tra passato e presente, diventi racconto di vive esperienze e cambiamenti di uomo, ambiente, società.

E “Seguendo il filo di Arianna perdersi nel labirinto, ritrovarsi nella bellezza”, è il titolo della conversazione d’apertura affidata a Nadia Furlan, vice direttrice della Casa Museo-Fondazione Querini Stampalia, tra le più antiche istituzioni culturali veneziane.

Seguiranno le relazioni della storica dell’arte Franca Fabbri (“La seduzione del costume: tra arte e cinema” 18/5) e di Paola Pescerelli Lagorio presidente dell´Osservatorio Bendandi e dell´Associazione Bendandiana di Faenza (“Curiosità, passioni, competenze: storia straordinarie di umana affinità” 25/5).

Un percorso che può proseguire, sui sentieri della sfaccettata eredità artistica di Glulio Turci, visitando il “Nido di passeri”, la sua Casa studio-museo, anche in occasione il 15 maggio della celebrazione della Giornata nazionale delle Case della Memoria. Il luogo ancora, dicono Miresa e Wilma Turci: «dove musica, pittura, amicizia, incontrano insieme sguardi, parole, silenzi, ascolti».

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