Il grande repertorio sacro è tornato a risuonare alla Sala Nervi in Vaticano. E a dirigere il concerto in onore di Leone XIV è stato il Maestro Riccardo Muti, che dallo stesso Pontefice è stato poi insignito del Premio Ratzinger 2025, attribuito ogni anno a personalità eminenti nel campo della cultura e dell’arte. «Dal primo momento, da quando lei ha cominciato ad esternare i suoi propositi - ha detto Muti al Pontefice - io l’ho amata. Sono stato inoltre per anni direttore dell’Orchestra di Chicago che è la sua città natale. Il mio rapporto con Benedetto XVI è stato un rapporto di un cattolico fervente con un grande teologo. L’ultimo incontro è stato quando padre Georg Gänswein mi chiamò e mi disse che il Papa voleva salutarmi. Io cerco di fare nella musica quello che Dante chiama “rapimento e non comprensione”. Mozart, secondo me, è una delle espressioni dell’esistenza di Dio. Alla fine di quel nostro incontro, quando lasciai la sua stanza, Benedetto XVI, con i suoi occhi celesti mi disse: “Lasciamolo riposare in pace questo povero Mozart”».
Il Maestro Muti dirige il concerto in onore di Papa Leone XIV e viene insignito del Premio Ratzinger: «Ho amato le sue parole»