Grazia Deledda e la natura nei “Deledda days” a Cervia

Cultura

CERVIA

“Voci dalla natura. Animali domestici e selvatici nelle pagine di Grazia Deledda” è il tema, l’11 maggio, della seconda giornata dei “Deledda days” dedicati alla scrittrice sarda, giunti quest’anno alla terza edizione, nella sede consueta dl giardino di Villa Caravella (via C. Colombo, 65), a cura di Marisa Ostolani e grazie alla disponibilità della famiglia Poggi. Incontri d’arte e letteratura alternati a momenti musicali, che vogliono ricreare quel dialogo di intesa alimentato dalla scrittrice sarda nelle quindici estati trascorse nell’amata residenza estiva cervese.

Il via alle conversazioni letterarie alle 9.30 (ingresso libero) con la scrittrice Elisa Mazzoli, autrice di libri per bambini e ragazzi, che ha descritto in “ Grazia Deledda a Cervia. Paesaggi e passaggi” le estati trascorse da Deledda attraverso il racconto di una rondine speciale perché sa volare e leggere, e con Sarah Savioli che per i “Narratori Feltrinelli” ha pubblicato le avventure di Anna Melissari, un’investigatrice privata che ha il dono di comunicare con le piante e gli animali. La studiosa e docente Elena Gagliardi, vice presidente dell’”Associazione Grazia Deledda, una Nobel a Cervia”, autrice del saggio “I romanzi cervesi di Grazia Deledda” (Longo editore, Premio Deledda assegnato dalla Regione Sardegna), condurrà la conversazione “Voci della natura” in Grazia Deledda” avvalendosi anche di letture dell’attrice Lelia Serra.

Seguiranno, rispettivamente alle 11 e alle 12 gli incontri con Eraldo Baldini e Massimiliano Costa, autori di “Romagna selvatica, ieri e oggi” (Il Ponte Vecchio), e con Sandra Petrignani autrice di “Autobiografia dei miei cani”

(Gramma Feltrinelli), che sarà intervistata dalla caporedattrice Cultura dell’Ansa, Elisabetta Stefanelli.

Nelle opere di Deledda la natura diventa protagonista in quanto intrinseca nei personaggi stessi e gli animali sono spesso al centro delle sue riflessioni. Sono una presenza forte nella sua narrativa, non solo nei romanzi, ma soprattutto nelle novelle. Si tratta di animali, domestici o selvatici, legati non solo al paesaggio sardo, ma anche ad altri, tra cui quello dell’amatissima Cervia.

«Profondo è il loro legame con gli esseri umani – sottolinea Elena Gagliardi –, gli animali sono infatti spesso dei veri e propri compagni di solitudine, soprattutto di persone sole, emarginate, ma sono anche un vero e proprio specchio della coscienza dei personaggi, di cui sono capaci di percepire sentimenti e pensieri. Questo amore per gli animali rivela la grande attenzione che in generale la Deledda riserva alla natura. L’autrice ci invita con i suoi racconti al rispetto per l’ambiente, mostrando una coscienza ecologica assolutamente moderna, proprio negli anni in cui si stava affermando anche in Italia la civiltà industriale, in cui la cura per la natura cominciava ad essere sostituita dal suo sfruttamento ad opera dell’uomo. Ancora una volta, quindi, possiamo ribadire la straordinaria attualità di questa scrittrice, di cui ancora abbiamo tanto da indagare».

La martora, la volpe, la cornacchia, sono protagoniste di storie in cui il lettore si addentra nei luoghi più impervi nei boschi, nelle deserte desolate campagne, facendo sentire una comunanza di spirito, cogliendo con gli animali protagonisti delle novelle un aspetto profondamente umano, come in “Storia di un cavallo” (“La casa del poeta “, 1930), come lo «sguardo quasi umano» della cerbiatta Veganzetta a cui si spezzano le gambe «di quella bestiola, che ha gli occhi come quelli della mia povera figlia Sarra» (“Chiaroscuro” 1912), o la giovane cornacchia Cecchina, fedele compagna della scrittrice per sette lunghi anni che misteriosamente sparì, ritornando libera, nei cieli.

(info: 3311088660)

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