Babelis Tv: 50 anni fa la prima rete libera a Rimini
RIMINI. 1971-2021. Sono passati 50 anni da una delle prime, se non la prima, telecronaca integrale di una partita di calcio trasmessa da una televisione privata, o meglio, pirata. Giornata storica quella del 5 dicembre 1971. Partita di Serie C Rimini-Spal che finì 1-1. Cominciarono così, prima a circuito chiuso e poi via cavo, le trasmissioni della Babelis TV Rimini. Fu l’inizio di una nuova era nel panorama televisivo italiano. La Babelis Tv nacque quasi per gioco. Giuseppe Bagnolini, Romano Bedetti, Luciano Liuzzi e Carlo Soci, valenti cineamatori del CineFotoClub Rimini, furono i fondatori. Nel negozio di Soci c’era un Akai VT110, primo videoregistratore portatile, compreso di telecamera. Rimase in vetrina per molto tempo per via del prezzo alto. Ai “4 moschettieri” venne l’idea di registrare, con questa apparecchiatura, le partite del Rimini allo Stadio.
Si trasmettevano le partite, le interviste dei giocatori e i commenti dei tifosi nei bar che si prenotavano la domenica sera. Per le vittorie più importanti le repliche nei vari locali riminesi si moltiplicavano. Poi, per tutta la settimana, le partite venivano replicate dalle vetrine del negozio di elettrodomestici Delucca e Vincenzi nel Corso d’Augusto, collegando più televisori in contemporanea. Un appuntamento speciale era nella sede della Rimini Calcio per far vedere le gare a mister Pivatelli e ai suoi giocatori. Le spese venivano coperte dalle collette dei clienti dei bar e dagli annunci pubblicitari letti dalla annunciatrice Silvana Pivi: “La partita sarà presentata da…”, “la partita vi è stata offerta da…”. Quasi un’antesignana della “pay per view”. Una bobina costava parecchio e durava 20 minuti. Il compito più difficile era quello di cambiare la bobina a partita in corso. La velocità di esecuzione e la precisione nei movimenti di Carlo Soci erano fondamentali per non correre il rischio di perdersi qualche gol.
Le riprese erano curate dal mago delle inquadrature Luciano Liuzzi. A volte si alternava con Pino Bagnolini che di solito seguiva la parte tecnica. Per le partite fuori casa c’era la difficoltà del viaggio. Per le trasferte molto lunghe l’arrivo della troupe poteva avvenire in tarda serata. Per arrivare in tempo all’appuntamento con i tifosi in trepidante attesa nel bar prenotato, i risultati e i commenti sportivi della giornata venivano registrati e montati negli autogrill lungo l’autostrada con lo stupore delle persone presenti. Il primo studio televisivo fu il salone dell’appartamento di Bagnolini, sufficientemente grande per garantire l’allestimento delle apparecchiature e le registrazioni delle trasmissioni. Quando furono venduti i pezzi da 90 del Rimini, come Spadoni, Bolognesi e Macciò, le partite nei bar non ebbero più il successo degli anni precedenti e di conseguenza le collette diminuirono.
Ma proprio in quell’anno ci fu la svolta. Cessione di Valerio Spadoni alla Roma. Venne a Rimini Alfredo Pigna per la ricerca di foto/filmati di tutti i gol del calciatore. Il conduttore della Domenica Sportiva rimase sbalordito dalla enorme quantità di materiale e dalle telecronache integrali delle partite direttamente in ampex. Il servizio su Spadoni alla DS andò in onda anche grazie a quelle immagini con la voce di Romano Bedetti. Non avendo potuto citare il nome della Babelis TV in Rai, lo stesso Pigna scrisse un articolo sul giornale nazionale Settimana TV, intervistando Bedetti a nome di tutta la troupe. Il nome della Babelis divenne famoso in tutta Italia. Ne parlarono tutte le testate giornalistiche italiane tale da diventare un caso nazionale. In quel periodo, nacquero altre Tv cosiddette “pirata”. In Italia ci fu il caos generale con il governo a rischio dimissioni: mancava una legge specifica che controllasse tutto il sistema televisivo privato. Dopo tante battaglie, il governo dovette cedere e, tra il 1973 e il 1974, ci fu il via libera alle Tv private via cavo e, successivamente, nel 1976 a quelle via etere.
Nel frattempo la sede si traferì in Via Soardi. Si iniziarono a collegare via cavo alcuni condomini del centro. Oltre al calcio si trasmettevano servizi su basket, baseball e sulla vita cittadina di Rimini. Mentre la Babelis e Telebiella avevano già i primi collegamenti via cavo nelle abitazioni, si affacciava sulla scena nazionale una televisione che collegava un intero quartiere a Milano2. Dove sarebbero arrivati, quelli della Babelis, divenuta nel frattempo TeleRimini, se avessero avute le disponibilità economiche del magnate delle televisioni? Con i se e con i ma non si fa la storia, però di certo, loro, l’hanno cominciata…