Cultura del profumo: il naso Cristian Cavagna a Rimini il 20

C’è un film del 2006 “Profumo”, in cui il protagonista è un profumiere che per arrivare a realizzare il profumo perfetto si macchia di crimini orrendi. Niente di più lontano da Cristian Cavagna, il “naso” (come si chiamano i creatori di fragranze) oggi numero 1 in Italia, tra i maggiori conoscitori di essenze, della loro storia e delle loro infinite possibili combinazioni. Cavagna, che si autodefinisce con semplicità un “annusatore”, terrà domani giovedì 20 ottobre dalle ore 17 nella galleria Augeo Art Space di Rimini, uno speech che è una vera e propria lectio magistralis sulla cultura del profumo.

Lui, che da oltre tre lustri fa divulgazione sui suoi social (oltre 20mila follower in totale) ma anche nelle scuole e perfino in radio, è un cultore della materia. Si ispira all’arte per realizzare i suoi profumi e vuole insegnare ai più che un buon profumo è come un buon libro, un bel film, un quadro originale, e che – come questi – può segnare i momenti migliori della nostra vita. Chi non ha un ricordo indelebile legato a un determinato profumo?!

Cavagna, alcuni pensano ai profumi come aria “colorata”, fumo con l’aggiunta del “pro”… Ma in realtà non c’è niente di meno effimero di un profumo di alta gamma che ha dietro cultura, studio, preparazione. Concorda?

«Cultura olfattiva, studio e preparazione, concetti che riassumono alla perfezione la mia visione della profumeria. Non è facile essere autorevoli, è una grande responsabilità».

Il suo settore, quello della profumeria esclusiva, parte dall’artigianato, dalla chimica e dalla biologia per poi arrivare a vere e proprie forme d’arte. Come avviene questo passaggio?

«Il profumo è un progetto su un corpo e io amo le collaborazioni, sono fonte di ispirazione continua e di nuovo sapere, diventano ingredienti che contaminano ogni progetto. Forma d’arte sì, ma possibile solo grazie al dialogo tra tutti gli elementi della filiera».

Per una delle sue creazioni lei si è ispirato a René Gruau, il famoso disegnatore riminese noto in tutto il mondo per le sue opere grafiche, specie nel campo della moda e della pubblicità. Ci racconta questo “incontro”?


«Un incontro di carattere culturale attraverso le sue iconiche illustrazioni, tra le prime pubblicità dei profumi. E poi quei tratti, movimenti sinuosi e donne meravigliose, vestite di quasi sole piume. Mi hanno ispirato».

Lei viene dal mondo dell’industria e delle moda. Cosa le hanno insegnato questi due settori che ha poi trasferito nel suo, quello della profumeria?

«La moda mi ha insegnato a costruire progetti in base alla fantasia tenendo presente la verità. È un vantaggio, perché lavoro con il mio immaginario. Mentre l’industria mi ha insegnato a portare a termine i progetti per esprimere il mio mondo libero».

Lei cerca di comunicare il profumo non solo come un’esperienza olfattiva ma come un arricchimento culturale, perché entrerà a far parte di noi. È così?

«Secondo me non è tanto questione di scegliere il profumo ideale, quanto capire le modalità con cui ci si vuole profumare. Per quanto mi riguarda i profumi sono anche all’insegna di un cosiddetto entertainment olfattivo momentaneo, lontano dal nostro gusto, o dalle abitudini».

Lei ha una predilezione per la didattica. Da oltre 15 anni “insegna” sul web con il suo gruppo Adjiumi, a conoscere, distinguere e apprezzare i veri grandi profumi da tutto il resto. Non solo: addirittura alla radio cerca di far “sentire” i profumi prima ancora di annusarli e presto insegnerà in una scuola come ricordare attraverso i profumi. Come mai questa passione per la divulgazione?

«Ho avuto la fortuna di essere affiancato dai grandi della profumeria, tramandare è fondamentale, è anche una forma di gratitudine. Restituire, in qualche modo, quello che la profumeria mi ha dato».

Un noto spot del poeta e sceneggiatore romagnolo Tonino Guerra recitava: “L’ottimismo è il profumo della vita”. Per lei di cosa dovrebbe profumare la nostra vita in questi tempi di pandemia, guerra e crisi economica?

«Dovrebbe profumare di condivisione, perché ho scoperto che è uno dei migliori processi di apprendimento, il fare cose insieme è una grande maniera per produrre risultati».

Terrà il suo speech nell’Augeo di Rimini, un format che coniuga l’arte e il beauty, una galleria abbinata a una spa. L’arte che nutre le nostra bellezza interiore e il benessere che cura la bellezza esteriore. In fondo è quello che fa anche lei tutti i giorni.

«Assolutamente d’accordo, auguro a tutti un buon profumo». Ingresso libero e gratuito. Info: www.augeobeauty.com; augeoartspace

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