Ancora in crollo le imprese giovanili in provincia di Cesena

Cesena

CESENA. La diminuzione annua delle imprese giovanili attive è superiore alla variazione altrettanto negativa regionale e nazionale. Il calo riguarda tutti i principali settori economici (commercio, costruzioni, alloggio e ristorazione, manifatturiero, servizi alle imprese e alle persone) ad eccezione dell’incremento registrato nel settore agricolo. Molto negativi, nel complesso, anche i risultati nel medio periodo. Nota positiva, comunque, è la crescita delle società di capitale gestite da giovani.
Al 31 dicembre 2019 nel sistema aggregato Romagna (Forlì-Cesena e Rimini) si contano 4.916 imprese giovanili attive, che costituiscono il 7,0% del totale delle imprese attive (7,4% in Emilia-Romagna e 9,5% in Italia).

Nel confronto con il 31 dicembre 2018 si riscontra un calo delle imprese giovanili del 3,0%, superiore alla variazione altrettanto negativa regionale (-2,3%) e nazionale (-2,7%).
«Purtroppo i dati segnalano un ulteriore calo dell’imprenditoria giovanile nei nostri territori, che ha superato i dati regionali e nazionali - commenta Alberto Zambianchi, presidente della Camera di commercio della Romagna Forlì-Cesena e Rimini - Gli attuali scenari, internazionale e nazionale, inoltre, non favoriscono la crescita e, se a questo si aggiungono le difficoltà che gli imprenditori under 35 devono affrontare, in particolare nei primi anni di attività, è comprensibile che sia ritenuto sempre meno attrattivo intraprendere».
A Forlì-Cesena al 31 dicembre 2019 c’erano 2.380 imprese giovanili attive che costituiscono il 6,5% del totale delle imprese attive (7,4% in Emilia-Romagna e 9,5% in Italia).

Nel confronto con il 31 dicembre 2018, si riscontra un calo delle imprese giovanili del 3,8%. Molto alta, purtroppo, la flessione nel medio periodo: -19,6% rispetto al 31 dicembre 2014.
I principali settori economici risultano: Commercio (28,3% delle imprese giovanili), Costruzioni (16,5%), Alloggio e ristorazione (11,7%), Agricoltura (9,4%), Altre attività di servizi (prevalentemente servizi alle persone) (7,7%), Industria Manifatturiera (6,3%), e Attività professionali, scientifiche e tecniche (4,2%).
Rispetto al 31 dicembre 2018 calano le imprese giovanili nel Commercio (-3,7%), nelle Costruzioni (-6,9%), nell’Alloggio e ristorazione (-5,8%) e nelle Altre attività di servizi (-2,7%), mentre aumentano quelle operanti nell’Agricoltura (+1,4%), nel Manifatturiero (+1,4%) e, soprattutto, nelle Attività professionali, scientifiche e tecniche (+13,5%).

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