"Crociere a Ravenna: cogliere le opportunità"

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Federico Costa è titolare e amministratore delegato della genovese Trumpy Tours, la società che offre servizi di terra ed escursioni a navi da crociera a cui Royal Caribbean si è affidata per il Terminal di Ravenna. In tanti anni di lavoro, l’imprenditore ha visto cosa vuol dire per un territorio l’avvio di un business legato al mondo dei croceristi, per questo oggi parla di «opportunità da non perdere» per la città.

Quello di Ravenna è diventato un vero e proprio porto crocieristico solo da poche settimane; quindi, non esiste uno storico sulla base del quale fare delle valutazioni. Vista la sua esperienza, allora, le chiedo: cosa si può aspettare il territorio?

«Ravenna, per noi operatori, è del tutto nuova, come diceva giustamente lei. Quello che posso dire è che, in questi anni, la storia si è sempre ripetuta. Le prendo l’esempio di La Spezia, dove vent’anni fa arrivò la prima crociera Disney e che oggi ha creato un business enorme, basato su 200 scali all’anno circa, dei quali beneficiano sia la Toscana che la Liguria. La stessa cosa è accaduta a Trapani con l’arrivo di Ryanair, che ha generato un indotto pazzesco (anche se in questo caso non parliamo di crociere, ma il concetto è il medesimo). La capacità sta nel saper cogliere le opportunità, costruendovi attorno un business. Tra l’altro Ravenna parte fortunata, perché solitamente dove arrivano i turisti nasce la destinazione, mentre qui la sostanza c’è già, soprattutto con i suoi stupendi monumenti patrimonio dell’Unesco. Bisogna “solo” progettare il sistema».

Economicamente parlando, insomma, la storia qui gira al contrario. Anziché stimolare la domanda attorno all’offerta, in questo caso la domanda c’è già e bisogna realizzare l’offerta. Capisco bene?

«È esattamente così. Royal ha già investito su Ravenna e ha già iniziato a portare croceristi (a pieno regime si stima che saranno circa 300mila all’anno tra le varie compagnie). Questo apre, come dicevo prima, una serie di interessanti opportunità».

Ad esempio?

«Penso a tutto il ricettivo, alla logistica, al settore dei trasporti. Dove sono arrivate le crociere ho visto nascere piccoli imprenditori che prenotano gommoni o che noleggiano biciclette. Le idee sono a migliaia. E le dico questo: a volte è più di successo copiare bene, che volersi per forza inventare qualcosa».

Che tipo di turista è quello che arriva con le crociere?

«Parliamo di un turismo prevalentemente americano, per il quale un viaggio in Europa è il viaggio, esattamente come per noi andare in America. Inoltre, si tratta di persone con un tenore economico elevato e che, di conseguenza, hanno una grande potenzialità in termini di spesa».

Attualmente dove state trasportando i croceristi che arrivano o partono dal nostro porto? E quali prospettive ci sono per la Romagna in generale?

«Li portiamo in aeroporto a Venezia, in aeroporto a Bologna o in stazione a Ravenna. Sono queste le tre destinazioni principali dalle quali giungono o vanno via. Da qui possiamo capire che la Romagna sta già iniziando a inserirsi nelle abitudini. In questi mesi abbiamo portato centinaia di turisti nella zona della Stazione centrale. Per quanto riguarda la Romagna in generale, come dicevo prima, deve partire da qui per costruire un pacchetto di accoglienza interessante. E voi, sull’accoglienza, storicamente avete sempre fatto scuola».

Lei, dopo la scelta fatta da Royal Caribbean, ha aperto un suo ufficio distaccato a Ravenna. Ora state cercando personale?

«Sì, stiamo cercando di aumentare l’organico. Quando eravamo a Venezia ricordo che nel weekend eravamo pieni di universitari che venivano a lavorare in porto per l’ospitalità. Speriamo che lo stesso possa avvenire qui, perché il nostro desiderio è anche quello di creare delle professionalità da far crescere nel settore del welcome».

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