Crac A.C. Cesena: tre patteggiamenti ma slitta quello di Campedelli

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Slitta di qualche settimana il patteggiamento per il crac dell’A.C. Cesena concordato coi magistrati dall’ex presidente Igor Campedelli, che si sarebbe dovuto suggellare ieri in tribunale. Colpa di inattesi ritardi nel perfezionare il versamento del risarcimento che era stato pattuito come precondizione per chiudere la faccenda con una condanna a 18 mesi. Sono andati invece in porto i patteggiamenti di altri tre imputati: gli ex vice presidenti Graziano Pransani e Mauro Urbini e Beatrice Montevecchi, che faceva parte del collegio sindacale. Per quest’ultima la pena è stata quantificata in 1 anno e 4 mesi, per i primi due in 1 anno e 6 mesi ciascuno. Per tutti tre è stata concessa la sospensione.

Attesa e doppio binario

Per Campedelli c’è stato un rinvio dell’udienza al mese prossimo, in quanto non avrebbe ancora onorato l’impegno di versare 100.000 euro alla curatela fallimentare, rappresentata dal commercialista bolognese Marco Morelli, che sta dando la caccia a 88 milioni di euro attraverso azioni di responsabilità nei confronti di vari ex responsabili del Cesena Calcio. Per Pransani, difeso dall’avvocato Alessandro Sintucci, così come per l’ultimo presidente del defunto Cavalluccio, Giorgio Lagaresi (che aveva già patteggiato in precedenza), va evidenziato che la via d’uscita dal processo riguarda solo il capo d’imputazione per bancarotta. L’ex vicepresidente è chiamato anche a rispondere di accuse riferite a reati tributari, per i quali declina qualunque responsabilità personale. Perciò, assieme al proprio difensore, ha deciso di giocare fino in fondo quella partita: affronterà il processo, nella convinzione di riuscire a dimostrare che è innocente.

Aria di processo per 16 imputati

Ora che davanti al giudice Giorgio Di Giorgio e al pubblico ministero Francesca Rago si sono chiusi ieri tre patteggiamenti (possibilità a cui aveva fatto ricorso anche Gabriele Valentini, altra figura chiave dell’indagine legata al fallimento dell’A.C. Cesena, dichiarato nell’agosto 2018), restano 16 le richieste di rinvio a giudizio. Oltre a quelle che, come detto, toccano il 66enne Lugaresi e il 70enne Pransani, limitatamente a reati fiscali, “sulla graticola” ci sono Walter Casadei, Giampiero Ceccarelli, Mauro Giorgini, Claudio Manuzzi, Annunzio Santerini, Christian Dionigi, Luigi Piangerelli, Rino Foschi, Luca Campedelli, Stefano Bondi, Enrico Brunazzi, Barbara Galassi, Luca Mancini, Maurizio Marin. Per loro il momento della verità è atteso per la fine del prossimo mese di gennaio e qualcuno potrebbe aggrapparsi agli sconti di pena scegliendo riti alternativi come il giudizio abbreviato. Per altre 10 persone che erano finite nei guai ma occupavano ruoli gestionali non in prima linea o comunque restarono in carica per periodi brevi è invece scattata l’archiviazione.

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