Covid, tavoli da 4 al ristorante e riunioni da remoto: il triste passo indietro di San Marino

San Marino

Mentre in Germania si registra una lieve decrescita dei casi, Omicron è diventato il ceppo dominante in Portogallo, dove nelle ultime 24 ore sono stati registrati oltre 10.000 casi giornalieri di Covid. Il Portogallo è uno dei Paesi con i più alti tassi di vaccinazione al mondo. «La variante Omicron è già dominante in Portogallo, rappresenta il 61,5% dei casi, al 22 dicembre», hanno comunicato le autorità sanitarie.

Il caso di San Marino

Nelle ultime settimane si è purtrtroppo registrato un colpo d'ala del Covid per quanto riguarda San Marino, con un inevitabile giro di vite sulle regole. Solo 4 commensali per tavolo, ingresso individuale al supermercato, ma anche mascherina obbligatoria dai 6 anni in su per eventi all’aperto, con sanzioni da 300 a 2mila euro per chi trasgredisce le regole o falsifica i certificati. Il 2022 non arriverà a passo di danza sul Titano, perché il decreto emesso ieri, che resterà in vigore fino alle 5 del 31 gennaio, cancella qualsiasi festa da ballo, sconsigliandola vivamente anche nelle abitazioni private, prolungando di fatto lo stato di emergenza fino al 30 aprile. Pollice verso anche per il karaoke e tutte le iniziative che comportino assembramenti. Il Governo non ha aspettato dunque di far breccia tra le critiche affiorate anche nelle file della maggioranza con Domani motus liberi. Marciando dritto, conferma anzi la linea dura, alla luce della crescita esponenziale dei contagi. Che nelle ultime 24 ore registra 90 nuove positività che portano a 875 i casi attivi, con 29 ricoverati all’Ospedale di Stato. Si concretizzano così tutte le ipotesi ventilate da giorni salvo l’estensione del green pass. Perciò, tentando di gettare un ponte verso una normalità ancora lontana, la Repubblica si è svegliata ieri cinta da una formidabile stretta natalizia. Nel dettaglio l’accesso a supermercati e discount è consentito solo ad un membro per famiglia. Per gli operatori del settore diventa altresì obbligatoria la mascherina, mentre ne restano esclusi gli avventori. A garantire il rispetto delle norme provvederanno i controlli a campione dei Corpi di Polizia, volti anche a scongiurare attese e file. Intanto la mascherina sarà obbligatoria dai 6 anni in su anche all’aperto, in caso di eventi e manifestazioni, inclusi i mercatini natalizi, e comunque qualora sia impossibile un distanziamento di almeno 1,5 metri. Ma non solo.

Dispositivi rinforzati


Dispositivi rinforzati, ossia mascherine FFP2, sul trasporto pubblico (salvo gli studenti under 12 anni, quando la capienza risulti parziale) e nei luoghi chiusi con mancato distanziamento, compresi i posti di lavoro. Intanto per raffreddare la curva pandemica stop alla convivialità: nei ristoranti e locali vari, i tavoli, distanti 1 metro tra loro, ospiteranno al massimo quattro persone, se non conviventi.
E mentre viene congelato l’uso di saune e bagno turco, ogni locale è tenuto a esporre all’ingresso un cartello che riporti il numero massimo di persone ammesse insieme, precisazione che vale anche per gli ascensori, dove serve almeno un metro tra gli utenti.
Colpo di mannaia per i locali dediti a intrattenimento o eventi sportivi e culturali: per entrare si dovrà esibire uno dei certificati sanitari previsti, oltre alla mascherina senza superare il 50% della capienza. E ancora: qualunque datore di lavoro potrà richiedere a sue spese tamponi ai dipendenti, ma dovrà preferire lo smart working, concedendo in alternativa ferie e congedi retribuiti con priorità accordata a disabili, genitori di minorenni o lavoratrici incinte.

Riunioni da remoto

Obbligatorio invece svolgere da remoto riunioni o meeting e qualora non fosse possibile, ad esempio per la richiesta di voto in presenza, si dovrà coprire solo il 50% della capienza massima. Sul fronte scolastico, per tutta la durata dell’emergenza, è peraltro concessa la possibilità di rinunciare all’ammissione al Nido.
Le stesse ragioni che hanno indotto la politica al giro di vite assicurano infine sanzioni da 300 euro per il mancato rispetto del Decreto. Stangata che lievita a 2mila euro per falsificazione o esibizione di documentazione sanitaria falsa o appartenente a altri.
E in caso di reiterazione da parte di operatori economici nell’arco di 30 giorni, oltre alle sanzioni si provvederà alla sospensione immediata della licenza per 15 giorni.

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