Covid Romagna. Scuole travolte, 149 classi in quarantena

Cesena

Schizzano da 85 a 149 in una settimana le classi della Romagna in quarantena a causa dei casi di positività al coronavirus fra gli studenti. E da 1 a 7 i focolai intraospedalieri e nelle strutture residenziali socio-assistenziali/socio-sanitarie attivi nelle tre province.


La quarta ondata sta picchiando forte, considerando che «per la sesta settimana consecutiva si registra un aumento dei nuovi casi sia in termini assoluti che percentuali – spiega l’Ausl Romagna, nel bollettino che riguarda la settimana fra il 15 e il 21 novembre –. Tutti i distretti presentano tassi d’incidenza totale dei nuovi casi superiori a 100 casi ogni 100.000 abitanti, ed in particolar modo quelli di Forlì e Rubicone, che hanno tassi superiori a 250».

«I dati confermano una maggior circolazione del virus – commenta Mattia Altini, direttore sanitario dell’Ausl Romagna –, che si traduce in un aumento delle nuove positività e dell’occupazione dei posti letto, in particolare nei reparti Covid ordinari». Però «risulta del tutto evidente come questo aumento abbia un andamento decisamente inferiore rispetto allo stesso periodo dello scorso anno – continua a rassicurare l’Azienda usl –, grazie alla diffusione della vaccinazione».


Le scuole

Le classi in quarantena sono 45 in provincia di Ravenna, 42 in quella di Rimini, 33 nel forlivese e 29 nel cesenate. Le scuole maggiormente colpite sono le elementari, con 53 classi in quarantena (26 a Ravenna, 14 a Rimini, 7 a Forlì e 6 a Cesena), seguite da quelle dell'infanzia, con 39 (12 a Cesena, 10 a Ravenna, 9 a Forlì e 8 a Rimini), dalle secondarie di primo grado, con 38 (12 a Forlì, 11 a Rimini, 8 a Ravenna e 7 a Cesena), dagli istituti superiori, con 15 (9 a Rimini, 3 a Cesena, 2 a Forlì e 1 a Ravenna), e dai servizi educativi 0-3 anni, con 4 (3 a Forlì e 1 a Cesena).


I focolai

I focolai attivi sono 2 in provincia di Ravenna, nel forlivese e nel cesenate, e 1 in provincia di Rimini, tutti scoppiati dopo una settimana in cui la situazione era tornata sotto controllo. Nei primi due casi di tratta di due focolai in strutture residenziali socio-assistenziali/socio-sanitarie, nel terzo di un focolaio intraospedaliero e di uno in una struttura, nell’ultimo di un focolaio in una struttura.


«Essere comunità»

A scongiurare un quadro che potrebbe essere peggiore è il fatto che sia «in continuo aumento il numero dei soggetti vaccinati – sottolinea l’Ausl Romagna –: al 22 novembre, 836.800 con prima dose, 755.843 con seconda dose e 85.867 con terza dose, a cui vanno aggiunte 76.083 dosi somministrate dai medici di medicina generale».

«Il ritorno passo dopo passo alla vita di relazione pre-Covid nella sua interezza è direttamente proporzionale alla percentuale di popolazione che aderirà alla campagna vaccinale – rilancia Altini –. Di fronte alla sfida che la realtà ci propone dobbiamo comportarci come una comunità».


Operatori sospesi

Ma i primi a non rispondere a questo appello sono i 241 operatori sanitari sospesi: «Dirigenza 17, comparto 204, convenzionati 21 – dettaglia l’Ausl Romagna –. Per tutte le categorie la percentuale è inferiore all’1%».

79 operatori sono stati sospesi in provincia di Rimini, 76 in quella di Ravenna, 51 nel cesenate e 36 nel forlivese.

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