Covid Romagna, farmacie nel caos per i tamponi di fine isolamento

Cesena

La novità, quella che sostanzialmente dirotta in farmacia tutte le persone in isolamento o in quarantena per il tampone che potrebbe “renderli liberi”, non è stata accolta con entusiasmo dai farmacisti. O meglio, ciò che preoccupa il presidente di Federfarma della provincia di Forlì - Cesena, Alberto Lattueddu, è «l’impreparazione del sistema informatico regionale». Il punto è di carattere prettamente pratico. «Quando una persona che ha trascorso il periodo di isolamento o quarantena (a seconda che fosse positivo o contatto di un positivo, ndr) si presenta al bancone per il tampone, sulla piattaforma regionale devono emergere tutti i dati. Cioè se era positivo o no, da quanto tempo aveva fatto la dosi di vaccino e via dicendo, perché da lì discende il diverso trattamento». «Oggi, - conclude Lattuneddu - la piattaforma non è aggiornata. L’annuncio politico non è stato supportato da un adeguato sistema informatico».

Ravenna

Farmacie sempre più in trincea nella lotta al Covid anche a Ravenna. «Siamo stati letteralmente presi d’assalto – spiega la direttrice di Ravenna farmacie, Barbara Pesci -. I telefoni sono roventi. Da settimane rispondiamo a un volume di richieste enorme e la novità ha fatto crescere ulteriormente la domanda. Ci stiamo mettendo tutte le energie, ma non è facile. Questa mattina (ieri per chi legge, ndr) più di un utente ha protestato in maniera vibrante per le lunghe file e per i disservizi nello svolgimento delle normali attività di farmacia, ma tutto ciò è inevitabile. Il nostro personale compie uno sforzo immenso e purtroppo anche noi siamo alle prese con le emergenze imposte dalla pandemia, che non risparmia i farmacisti. Anche nelle nostre farmacie ci sono persone in quarantena o che si sono contagiate e figli da accudire perché a casa da scuola. Ci troviamo in uno dei momenti più difficili da inizio pandemia». Parte dei tamponi, che fino a ieri si potevano fare soltanto al drive through al Pala De André di Ravenna (dove da giorni si assiste a serpentoni impressionanti di auto in attesa), ora sarà in carico alle farmacie: «La novità annunciata dal Governo ha portato ulteriore incertezza – commenta Pesci –. Riceviamo centinaia di telefonate in cui le persone chiedono come devono comportarsi. C’è chi non riesce a prendere la linea al telefono e si reca in farmacia, così si formano lunghe code con il rischio di creare assembramenti. Già oggi una prima scolaresca è stata indirizzata in una delle nostre farmacie per i tamponi, ma le prenotazioni sono già tutte occupate per parecchi giorni. La speranza è che molti indecisi possano vaccinarsi nelle prossime settimane: questo alleggerirebbe il compito di fare i tamponi a chi ne ha la necessità per lavoro. Un calo di richieste potrebbe esserci quando il super green pass diventerà obbligatorio per gli over 50, ma solo il 15 febbraio agli over 50 non vaccinati diventerà impossibile svolgere attività lavorative. Nel frattempo stiamo viaggiando a ritmi impressionanti. Questo, purtroppo, incide anche sulle normali attività delle farmacie che rispondono a innumerevoli esigenze, non solo al Covid».

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